Pandanews

La mia vita con il panda

Ennio Bonfanti si racconta: il suo amore fin da bambino per la natura e il suo impegno di Guardia volontaria WWF a Caltanissetta

“A 9 anni il mio primo incontro con i bracconieri. Non ho mai smesso di affrontarli”

Avevo circa 8-9 anni e, col binocolo appena ricevuto in regalo per il mio compleanno, come ogni domenica mattina andai in campagna dai nonni, sulla collinetta del mandorleto, alla spasmodica ricerca di animali selvatici da osservare. Qualche giorno prima, però, in quella collinetta era passato un gruppo di bracconieri interessati alle numerose tane di istrice. Le tracce lasciate erano inequivocabili: sangue dappertutto, aculei spezzati, l’imbocco di una tana scavato con un piccone (per consentire l’ingresso dei cani addestrati a cacciare i roditori) e i segni della lotta di questi animali nel vano tentativo di salvarsi la vita.

Uno “spettacolo” che mi turbò tantissimo – tra rabbia incontenibile e orrore per l’immaginabile sofferenza di quei poveri Istrici – procurandomi anche qualche notte insonne e l’acuirsi della gastrite nervosa. Soprattutto, mi ritornava sempre in mente l’immagine – apparentemente secondaria – delle tante cicche di sigarette consumate dai bracconieri, nell’attesa di abbattere a picconate gli istrici usciti dalle gallerie. Tutto questo per le squisite (si dice) carni della selvaggina trafugata. Fino a quella domenica, alla classica domanda “cosa vuoi fare da grande?” rispondevo: “l’etologo”. Ma dopo quella “indimenticabile” esperienza, fu “la Guardia forestale” la risposta data a tono. Passarono circa vent’anni, non divenni – ahimè – né etologo né Guardia forestale, ma qualcosa di buono riuscii ugualmente a combinare: intanto nel 1993 la tessera di socio WWF, primo e fondamentale passo. Poi un campo antibracconaggio sullo Stretto di Messina con la fantastica Anna Giordano (un idolo e un esempio per tutti quelli che in Italia si occupano di antibracconaggio) e finalmente, nel 2000, il “corso di formazione per le funzioni di Guardia giurata volontaria venatoria ed ambientale”. Ne è seguito un iter burocratico lungo, difficile e contorto tra Regione e Prefettura (era la prima volta che il WWF nominava una propria Guardia in provincia di Caltanissetta e – diciamo – non tutti ne erano entusiasti…) fino al 2008, quando ottengo l’agognato “decreto di nomina di Guardia giurata”.

“La mia macchina perennemente infangata o dal gommista”

Da quel momento tantissime cose sono cambiate nella mia vita: ho spesso gli scarponi sporchi, la macchina perennemente infangata o dal gommista, l’agenda sempre occupata nei giorni di sabato, domenica e festivi, il cellulare acceso fino a tarda notte, il garage occupato da gabbie e trasportini di ogni dimensione e forma, mangimi, pastoni e prodotti vari per alimentare animali di ogni specie e nel congelatore c’è sempre carne di pollo o altro (e dire che sono pure vegetariano!). Incontro più amici in caserme e tribunali piuttosto che al bar sotto casa. Ormai indosso vestiti di soli due colori, verde o marrone. Ogni settimana verifico le previsioni meteo e il susseguirsi dei mesi lo valuto in base al calendario venatorio. Ho imparato a leggere una cartina topografica e rilevare le coordinate gps. Gli amici sanno bene com’è facile farmi felice: mi commuovo se a Natale mi regalano l’ultima edizione del codice penale commentato. Per fare colpo su di me è sufficiente che una ragazza mi dica “sai, abito in campagna vicino ad una zona di ripopolamento e cattura…”. Come sarebbe grigia e insignificante la mia vita se non avessi la straordinaria, invidiabile, enorme fortuna di essere una Guardia volontaria del WWF!

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    SWiPE

    Il Progetto europeo SWiPE per rafforzare il contrasto ai crimini di natura

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