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In Trentino turista francese aggredito da orso

L'associazione, come sempre in simili occasioni, ribadisce l'importanza di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti prima di giungere a considerazioni affrettate

WWF: investire nella prevenzione

Un turista francese è stato aggredito da un orso in in Trentino. L’uomo è stato soccorso ed elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento con ferite agli arti. Sono in corso i rilievi in loco da parte del personale del Corpo Forestale Trentino per ricostruire la dinamica dell’accaduto e prelevare eventuali campioni genetici per individuare l’orso responsabile.
Il WWF Italia esprime innanzitutto vicinanza alla persona ferita e si augura una pronta guarigione. L’associazione, come sempre in simili occasioni, ribadisce l’importanza di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti prima di giungere a considerazioni gestionali affrettate.
Il WWF Italia ribadisce con forza che, al di là della gestione di singoli e sporadici casi, è necessario investire risorse ed energie nel diffondere corrette informazioni sulle buone pratiche di comportamento nelle aree di presenza dell’orso. In questi ultimi 20 anni, dal termine del Progetto LIFE Ursus, su questo aspetto non è stato portato avanti un piano efficace dalle autorità competenti sul tema (Provincia Autonoma di Trento in primis).
Lo scorso anno, in un tavolo convocato dal MASE con portatori di interesse ed organismi scientifici, in seguito alla tragedia della morte di Andrea Papi, il WWF ha presentato alcune proposte operative concrete che hanno come obiettivo migliorare la coesistenza uomo-orso in Trentino e sulle Alpi, partendo da un assunto imprescindibile: solo lavorando per una diffusa conoscenza la coesistenza tra uomo e grandi carnivori può diventare realtà. Purtroppo, dopo quell’incontro non sono state prese iniziative concrete e non si è più saputo nulla di quel tavolo di confronto che invece potrebbe facilitare l’adozione di misure efficaci.
Ad oggi paura, emotività e strumentalizzazione politica sono invece i fattori chiave che guidano le scelte della Provincia Autonoma di Trento (PAT) nella gestione della popolazione ursina. E questo approccio si è rivelato inefficace, oltre che inaccettabile.

Conoscenza e consapevolezza


Solo la conoscenza e la consapevolezza possono infatti portare risultati concreti e duraturi. Per questo il WWF nota come solo oggi, con colpevole ritardo, si stia iniziando a lavorare più concretamente per diffondere sulla rete sentieristica locale una cartellonistica apposita che ricordi a chi percorre i sentieri i corretti comportamenti da adottare. L’associazione ribadisce anche l’importanza della liberalizzazione dell’utilizzo dello spray anti-orso al peperoncino (bear spray) per tutti i frequentatori della montagna e la necessità di una migliore comunicazione tempestiva e accessibile a tutti sulle aree frequentate da femmine di orso con i piccoli. Tra le azioni che è necessario implementare il WWF indica anche l’organizzazione di reali campagne informative su tutto il territorio, con dibattiti aperti al pubblico, che migliorino la conoscenza della popolazione locale.
L’associazione ha ribadito in più occasioni come la PAT sia stata gravemente carente sulla comunicazione e sulla prevenzione in questo ambito. Ed è doveroso sottolineare come il vero pericolo per la conservazione dell’orso sulle Alpi e per la sicurezza e tranquillità delle comunità locali sia proprio la mancata implementazione di queste semplici ma necessarie strategie. La responsabilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti è il primo passo per raggiungere una reale coesistenza.

L’orso teme l’uomo

Ricordiamo che normalmente l’orso teme l’uomo e gli sporadici episodi di aggressione (con quello di stamattina sono 8 episodi negli ultimi 25 anni in Trentino) sono quasi sempre stati generati dalla poca conoscenza e da errati comportamenti umani.
Il rischio zero in natura non esiste, ma solo lavorando concretamente oggi si potrà ridurre la probabilità che episodi simili in futuro si ripetano.
Il WWF anche in questa occasione chiede che ci si affidi alla scienza e al buon senso, lasciando da parte emotività e demagogia, e che si agisca da subito in questa direzione. In gioco ci sono la sicurezza delle popolazioni locali e il futuro dell’orso sulle Alpi.

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