Rifiuti stoccati in area militare
Proprio in questi giorni avrebbero dovuto iniziare le operazioni di rimozione delle ecoballe stoccate nel comprensorio militare di Persano. A metà luglio era stato firmato il decreto d’appalto per la loro rimozione. Ma ieri, 30 luglio, è scoppiato un incendio che sta minacciando la vicina Oasi di Persano, sul fiume Sele, regno incontrastato della lontra.
Come rilanciato dall’Ansa, l’incendio non riguarda le 90.000 tonnellate di ecoballe giacenti dagli anni duemila (già rimosse) ma un quantitativo di circa 6.000 tonnellate rientrate dalla Tunisia, a seguito degli illeciti accertati dalle autorità tunisine e italiane a carico della società esportatrice. Trattandosi di traffico illecito di rifiuti, l’Autorità giudiziaria ha sviluppato le indagini del caso, mettendo il carico sotto sequestro. Ad avvenuto dissequestro si è dato il via all’iter per la loro rimozione e smaltimento.
“Nel cuore del Sele, un fiume che ha accolto il ritorno della lontra, simbolo di un ecosistema sano, si sta consumando oggi una tragedia ambientale. Migliaia di tonnellate di rifiuti, accatastate a pochi passi dal corso d’acqua, stanno bruciando, inquinando l’aria, avvelenando le acque e minacciando terreni coltivati. Un disastro che mette a rischio la salute delle persone e di un intero ecosistema. In un’area protetta, dove la natura è tornata a prosperare, assistiamo attoniti a questa devastazione. Le fiamme minacciano non solo la biodiversità del fiume, ma anche la qualità della vita delle comunità locali.
Esprimiamo la nostra vicinanza alle popolazioni colpite e a tutti coloro che stanno lavorando per spegnere l’incendio e mitigare i danni.” ha detto il delegato WWF per la Campania, Raffaele Lauria.
I rappresentanti della vigilanza WWF , Piernazario Antelmi e Daniele Scalea stanno monitorando quanto sta accadendo, testimoni di nubi diffuse che trasportano i rifiuti dati alle fiamme a chilometri di distanza: l’area dove sono stoccati i rifiuti dista circa un km. e mezzo dall’Oasi.