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Commissione UE valuta il Piano Clima ed Energia e da’ consigli all’Italia per il Recovery Plan

 “L’Italia ha ampio margine di miglioramento del PNIEC, anche in vista dell’innalzamento del target di riduzione delle emissioni climalteranti al 2030; occorre ridurre fortemente l’espansione in atto dell’uso di gas naturale e mettere al centro degli interventi invece…

 “L’Italia ha ampio margine di miglioramento del PNIEC, anche in vista dell’innalzamento del target di riduzione delle emissioni climalteranti al 2030; occorre ridurre fortemente l’espansione in atto dell’uso di gas naturale e mettere al centro degli interventi invece le energie rinnovabili, unico pilastro della decarbonizzazione, insieme all’efficienza energetica. Occorre dunque investire sulle rinnovabili, sull’efficienza e sull’innovazione, altrimenti l’Italia sarà ai margini della nuova economia che si sta rapidamente affermando, rischiando anche di perdere le opportunità offerte dalla manovra di ripresa post-Covid. Bisogna, infine, avviare in modo molto più deciso la decarbonizzazione nel settore dei trasporti, abbandonando i provvedimenti di mero mantenimento dello status quo”. È questo il commento del WWF alla Relazione sull’Unione Energetica reso nota oggi dalla Commissione Europea.

La Commissione è intervenuta fornendo, tra l’altro, consigli sui programmi e progetti da avviare nel quadro del Recovery Plan: in particolare, invita l’Italia a prendere in considerazione, nello sviluppo del piano nazionale di ripresa e di resilienza, misure di investimento e di riforma per incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, riducendo il ruolo del gas naturale, proseguendo nel contempo la prevista eliminazione graduale del carbone entro il 2025 e il potenziamento delle infrastrutture energetiche a sostegno della decarbonizzazione. Si invita a sostenere l’efficienza energetica negli edifici e a procedere sulla revisione delle imposte e dei sussidi per renderli coerenti con la transizione verde, tenendo conto degli aspetti ridistributivi. Raccomandazioni note che non possono ulteriormente rimanere sulla carta.  

Nel PNIEC finale presentato dall’Italia, gli obiettivi di riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti erano particolarmente ambiziosi, ma per il WWF ancora non si vedono affatto misure adeguate per raggiungerli, al contrario gli incentivi concessi anche ai veicoli a benzina e diesel vanno in senso contrario. Importante, quindi, l’invito della Commissione di attuare misure e investimenti per sviluppare il trasporto sostenibile, comprese le infrastrutture.

Ultime raccomandazioni della Commissione UE, ma non certo per importanza, quelle di adottare misure per promuovere l’adattamento al cambiamento climatico.
Nella disamina del PNIEC, la Commissione esprime dubbi sul fatto che siano in essere le politiche e misure necessarie per raggiungere il target previsto per le rinnovabili in base agli attuali obiettivi europei per il 2030, obiettivi che andranno innalzati in base alla Legge europea sul Clima in discussione e al previsto aggiornamento degli impegni europei nel quadro dell’Accordo di Parigi (NDC). Occorre sbloccare le autorizzazioni e dare seguito a un programma ambizioso di sviluppo delle rinnovabili.

L’Europarlamento ha votato e dato l’indicazione di portare l’obiettivo di riduzione delle emissioni dall’attuale “almeno -40%” al -60% delle emissioni di CO2. Ora tocca al Consiglio UE esprimere la propria posizione. Di conseguenza, anche gli obiettivi delle rinnovabili sono destinati a salire – stiamo invece accumulando ingiustificabili ritardi – quindi la carenza di misure per facilitarne il raggiungimento rischia di diventare drammatica, tranne che nel settore del riscaldamento.
Anche sull’efficienza energetica le misure in essere non garantiscono il raggiungimento del target e di quanto previsto dal PNIEC, tranne che per l’efficienza degli edifici.

Per il WWF, rimane indispensabile indirizzare la misura del 110% a una strategia ambiziosa e di lungo periodo per incrementare l’efficienza energetica; il meccansimo oggi lascia ipotizzare una riduzione limitata dei consumi primari, essendo stato il provvedimento esteso anche alle seconde case e non escludendo le caldaie convenzionali a gas e richiedendo un miglioramento di sole due classi di efficienza, a fronte di un costo sostenuto per il sistema

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