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Scuola: dal WWF una raccolta fondi straordinaria per costruire Aule natura

Da oggi è attiva la raccolta fondi straordinaria del WWF Italia che attraverso il numero solidale 45585 sta raccogliendo risorse per costruire le prime Aule Nature distribuite su tutto il territorio nazionale. La campagna sarà attiva per due…

Da oggi è attiva la raccolta fondi straordinaria del WWF Italia che attraverso il numero solidale 45585 sta raccogliendo risorse per costruire le prime Aule Nature distribuite su tutto il territorio nazionale.
La campagna sarà attiva per due settimane, dal 21 settembre fino al 4 ottobre data in cui è prevista l’iniziativa Urban Nature, dedicata al verde in città. 

 

 
Le ultime settimane e la necessità di ripartire dopo il periodo di blocco imposto dall’emergenza COVID hanno evidenziato come la nostra scuola sia in affanno rispetto alle nuove misure di sicurezza per contenere il contagio. Proprio per questa ragione, quest’anno, il WWF Italia ha deciso di dedicare la propria campagna Urban Nature all’educazione con una raccolta fondi straordinaria che ha l’obiettivo di costruire il maggior numero di Aule Natura da nord a sud della penisola. 

Pagina web dedicata al progetto >>

“Dobbiamo ripartire dalla scuola per investire sulla conversione ecologica del futuro: ecco perché abbiamo deciso di lanciare questo progetto in un momento di grande difficoltà per le istituzioni scolastiche strette nella morsa dell’emergenza sanitaria e la necessità di misure di sicurezza stringenti e l’inadeguatezza del patrimonio edilizio scolastico che oggi ha mostra tutti i propri limiti”. Lo dice la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: 
“Ora che ci sono le risorse per investire sulla scuola torniamo a chiedere al governo che la natura diventi una parte integrante del percorso educativo, così come l’educazione alla sostenibilità con programmi pluriennali. Ma passerà del tempo prima che queste risorse diventino accessibili. Per questo abbiamo deciso di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e chiedere il sostegno dei cittadini per cominciare a costruire le prime Aule Nature: la prima la consegneremo il prossimo 24 settembre ad una scuola della provincia di Bergamo”. 
  

La prima aula natura il 24 settembre

L’obiettivo del WWF è quello di dotare il maggior numero possibile di scuole di Aule Natura. Questo risultato dipenderà dalla generosità dei cittadini che decideranno di sostenere la raccolta fondi.
Intanto, però, l’associazione si è impegnata in una corsa contro il tempo per consegnare già nei primissimi giorni dell’anno scolastico la prima Aula Natura ad una scuola di un territorio particolarmente segnato dall’emergenza COVID. L’aula è in fase di completamento e sarà inaugurata il prossimo 24 settembre .

Cos’è un’aula natura

È una struttura da allestire negli spazi esterni della scuola di supporto alla didattica in grado non solo di garantire la sicurezza degli alunni attraverso un opportuno distanziamento interpersonale ma di arricchire la didattica in un’aula letteralmente “fatta di natura”. Lo spazio, da ricavare nei cortili o nei giardini didattici che spesso, purtroppo, non sono considerati come spazi di educazione, prevede una superficie di area verde di non meno di 80 metri quadrati, che permette il distanziamento ottimale tra i bambini di un gruppo classe fino a 23 alunni (almeno 3,5 metri quadrati per alunno). Riproduce differenti microhabitat (stagno, siepi, giardino) in cui osservare direttamente non solo le diverse forme di viventi, ma anche la relazione che li collega tra loro e a noi. Essendo un’aula fatta di natura permette una didattica multi e interdisciplinare e permette di affrontare con particolare concretezza le tematiche ambientali e quelle relative alla sostenibilità. 
I moduli educativi,  adattabili a seconda dei contesti, possono essere costituiti da una Siepe (un filare di arbusti o alberi di piccola altezza realizzato con specie locali offre cibo e riparo a molti animali. Un tempo usate per delimitare le proprietà di campagna può servire a delimitare l’aula natura ed è ricca di spunti didattici: sulla composizione dei boschi locali e sui servizi ecosistemici che offrono); dal/un Condominio per insetti (piccole strutture creatae con materiali naturali adatti a offrire rifugio a questi piccoli animali fondamentali per l’impollinazione, per il controllo di altri insetti, come “base” di molte catene alimentari); dalle/alcune Cassette nido per uccelli (di legno, con un’apertura rotonda dal diametro variabile, forniscono un posto sicuro per la nidificazione; da Bat Box (sempre di legno, hanno aperture sottili nella parte inferiore e servono a garantire rifugio ai pipistrelli nelle ore in cui non sono a caccia di insetti) da Mangiatoie per uccelli (sempre in legno sembrano delle casette aperte sui lati che vengono appese e sul cui fondo piano si possono mettere semi e altri alimenti adatti ad attirare piccoli uccelli); da piante da frutto (drupacee e pomacee); da Piante aromatiche; dal/da un  giardino delle farfalle (un insieme di piante locali diverse che offrono nutrimento sia alle larve che agli adulti. Scegliendo le piante giuste si soddisfano le esigenze anche di altri importanti impollinatori come bombi e api); da uno stagno o laghetto (un piccolo fossato impermeabilizzato); da un  Gazebo ombreggiante; da sedute in legno; da un Tavolo; da Sentieri; da Pannelli didattici; da un orto didattico (all’interno di cassoni pieni di terra si potranno piantare vari ortaggi); da una piccola serra; da un banco da lavoro. 

Come si scelgono le scuole

Possono candidarsi ad ospitare un’aula natura le scuole primarie o gli istituti comprensivi di aree metropolitane caratterizzate da situazioni di scarsità di verde e/o in territori che devono affrontare particolari problematiche ambientali o sanitarie. Le scuole con una consistente percentuale di alunni in situazione di fragilità o svantaggio; quelle che abbiano inserito nella loro programmazione attività e progetti di educazioni ambientali e che in passato abbiano realizzato progetti significativi su tematiche ambientali o legate alla sostenibilità. 
Per potere candidare un istituto è necessario che ci sia il parere favorevole del Dirigente scolastico e dell’Amministrazione Comunale, che si disponga di uno spazio esterno libero di almeno 80 metri quadrati e che ci si impegni a garantire l’utilizzo e la manutenzione dell’aula una volta consegnata.

Visita la pagina dedicata al progetto per scoprire come inviare la candidatura >>
 

Benessere dei bambini in natura

Il benessere dei bambini è considerato un indicatore di “salute sociale” che si misura in termini sia di qualità della vita che della convivenza sociale di tutte le componenti di una comunità di persone, a partire ovviamente dalle fasce più deboli. Esistono lezioni indispensabili, che ogni bambino deve apprendere per poter vivere una vita sana che è possibile ricevere solo a contatto con la natura. Non è affatto nuova l’idea che i bambini abbiano bisogno di lunghi periodi di tempo indisturbati da trascorrere nella natura per poter crescere e prosperare. Il concetto che la salute fisica e intellettiva si realizzi a contatto col mondo naturale è un filo rosso che percorre la moderna pedagogia a partire dal 1700 con il filosofo francese Jean-Jacques Rousseau. Già all’inizio del secolo scorso l’educatrice italiana Maria Montessori (di cui quest’anno si festeggiano i 150 anni dalla nascita) aveva intuito il legame speciale che esiste tra infanzia e natura cogliendone le immense potenzialità educative. Nel suo primo libro “Il metodo della pedagogia scientifica applicato nelle Case dei Bambini”, pubblicato nel 1909, ha dedicato un intero capitolo a “La natura nell’educazione”, considerandola uno degli elementi più importanti da utilizzare nella realtà scolastica. Oggi lo stile di vita dei bambini dei Paesi di più antica industrializzazione è da sempre più sedentario, con minori gradi di autonomia, basata su esperienze virtuali tanto che la moderna letteratura scientifica si confronta su un una nuova categoria di disturbo ovvero il Disturbo da Deficit di Natura. La mancanza di esperienze all’aperto riduce anche la capacità di valutare i rischi. Quanto meno i bambini giocano all’aperto, sperimentando continuamente nuove attività grazie alla libertà di cui godono, tanto meno imparano a far fronte ai rischi e alle sfide che dovranno affrontare da adulti (Tanya Byron, psicologa infantile 2009). I ricercatori sono sempre più convinti che alcune malattie in rapida ascesa tra i giovani come obesità, asma, allergie, depressione, alcune manifestazioni dell’autismo e persino la  ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, sindrome da deficit di attenzione e iperattività) siano in correlazione con queste dinamiche sociali per cui i ragazzi passano la quasi totalità del loro tempo seduti, a scuola, in auto o a casa davanti a uno schermo. Ricerche dell’Università dell’Illinois dimostrano come anche un’esposizione minima all’ambiente naturale migliori significativamente i sintomi dei bambini affetti da questi disturbi del comportamento, generando in essi una capacità di maggiore autocontrollo e autodisciplina. Secondo le ricerche di altri due studiosi, Nancy Wells e Gary Evans, l’immersione nel verde dei panorami di campagna e la presenza dei boschi riducono lo stress nei bambini che sono stimolati a sviluppare maggiori qualità intellettive, salute e serenità. 
  
Sostieni la campagna del WWF per costruire le prime 10 Aule Natura nelle scuole italiane: dal 21 settembre al 4 ottobre dona al 45585 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Oppure dona 5 e 10 euro per ciascuna chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali, e 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile
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