Il WWF Italia in una nota inviata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini chiede al governo di intervenire per bloccare la legge regionale recentemente approvata dalla regione Sardegna (Legge regionale 13 luglio 2020 n.21). Secondo l’associazione ambientalista, infatti, la legge dal titolo Norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale è incostituzionale perché in palese contrasto con le leggi fondamentali che regolano la tutela del paesaggio, dell’ambiente e degli ecosistemi riconosciuti tra i principi fondamentali attraverso l’art. 9 della nostra Costituzione.
Nel frattempo, purtroppo, la legge è in vigore e può già produrre effetti estremamente negativi sul prezioso territorio sardo. Con un escamotage del tutto fantasioso, nonché giuridicamente illegittimo, infatti, ossia utilizzando lo strumento dell’interpretazione autentica di una legge vigente, viene scardinato il lavoro di decenni in cui la Sardegna era stata tra le prime regioni ad attuare una buona pianificazione paesaggistica per la tutela delle aree più pregiate, ad iniziare dalle coste. In particolare la scelta dell’attuale legislatore sardo è quella di sottrarre alla pianificazione congiunta, che è invece obbligatoria, tra Regione autonoma della Sardegna e Ministero per i Beni e le attività culturali i beni collettivi più rilevanti: la fascia costiera, i beni identitari (definiti come “quelle categorie di immobili, aree e/o valori immateriali, che consentono il riconoscimento del senso di appartenenza delle comunità locali alla specificità della cultura sarda”), le zone agricole.
Come evidenzia la lettera inviata dal WWF Italia al governo, infatti, “Appare evidente e macroscopicamente irrituale, nonché costituzionalmente illegittimo, lo scopo sotteso alla legge regionale in oggetto, che mira a scardinare il Piano Paesaggistico Regionale pretendendo di darne una interpretazione autentica dopo 14 anni di corretta applicazione, dopo numerose sentenze di legittimità da parte dei giudici costituzionali e amministrativi”.ù
La legge regionale 21/2020 dunque modifica illegittimamente e, addirittura, con effetto retroattivo, una norma ed uno strumento quale il Piano Paesaggistico Regionale, senza la obbligatoria e logica concertazione Stato-regione, visto che si tratta di beni paesaggistici e ambientali che appartengono alla collettività e da questa devono essere tutelati e conservati. Inoltre, le Norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale, va ad agire proprio sui vincoli a tutela delle aree più pregiate della Sardegna, dando la possibilità di eliminare o eludere i vincoli paesaggistici ed i relativi divieti posti a tutela del paesaggio.
La legge regionale sottraendole alla necessaria ed insostituibile pianificazione per le trasformazioni territoriali ed urbanistiche rischia, inoltre, di peggiorare notevolmente la situazione delle aree che hanno già subito il maggiore impatto ambientale e paesaggistico oltre che di aprire le porte a forme di abusivismo edilizio, scempi paesaggistici e urbanistici.
Il WWF Italia è fiducioso che il governo farà di tutto per eliminare questa legge così pericolosa e che la Sardegna non merita.