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Nidificazioni di tartaruga marina, sono gia’ numeri da record

Sicilia: con l’ultimo nido, deposto nell’Oasi WWF di Torre Salsa, a Siculiana, sono diventati 100 i nidi di tartaruga marina deposti in Italia, o meglio quelli di cui siamo venuti a conoscenza grazie alle segnalazioni, e alle infaticabili…

Sicilia: con l’ultimo nido, deposto nell’Oasi WWF di Torre Salsa, a Siculiana, sono diventati 100 i nidi di tartaruga marina deposti in Italia, o meglio quelli di cui siamo venuti a conoscenza grazie alle segnalazioni, e alle infaticabili attività di monitoraggio. Circa la metà (49) sono quelli messi al sicuro dai volontari WWF, e ben un terzo (31) sono stati deposti nella Sicilia Orientale.
Calabria: con quello di ieri, 19 luglio, salgono a dieci i nidi di tartaruga marina Caretta caretta monitorati dai volontari del WWF lungo la fascia ionica della Calabria, quella dove ogni anno si registra la maggior parte delle nidificazioni del rettile marino .
A partire dalla prima, accertata, deposizione del 23 giugno a Guardavalle (CZ), in altre otto occasioni i volontari dell’ Organizzazione Aggregata WWF Vibo Valentia-Vallata dello Stilaro guidati dalla biologa Jasmine De Marco e quelli delle O.A. WWF Crotone e Catanzaro coordinati dal biologo Silvio Cimbalo, hanno scoperto, o controllato dopo segnalazione di pescatori,  privati cittadini, Capitanerie di Porto o altre associazioni (da “Calabria Caretta Conservation” a “Associazione MARE Calabria”, la presenza dei caratteristici nidi di tartaruga marina, a cui si deve aggiungere un altro nido a Sibari, (CS) monitorato dal WWF Policoro grazie all’intervento del biologo Gianluca Cirelli e dei suoi giovani collaboratori. A guidare la particolare classifica delle “spiagge delle tartarughe” poste sotto la tutela degli attivisti del Panda è sicuramente quella di Guardavalle, con ben 4 nidi su dieci, mentre le altre deposizioni sono state registrate a Riace (RC), Roccelletta di Borgia (CZ), Soverato (CZ) e due a Isola di Capo Rizzuto (Kr) , all’interno della Riserva Marina (un terzo nido, nella stessa località è stato purtroppo danneggiato in maniera irreparabile dalle onde).
Ma il lavoro degli attivisti del WWF non si è limitato soltanto alla conta dei nidi, ma, in molti casi, si è dovuto trasformare in un vero e proprio intervento di conservazione attiva in quanto le uova, deposte dalla tartaruga a pochi metri dalla battigia, di sicuro sarebbero state distrutte dalle onde della prima mareggiata, considerato il lungo periodo di incubazione che in certi casi si può protrarre per circa due mesi ; da qui le delicate operazioni di traslocazione dei nidi a una distanza di maggiore sicurezza, effettuate dai biologi in possesso di regolare autorizzazione ministeriale. Da non sottovalutare inoltre la lodevole e capillare attività di educazione ambientale e di sensibilizzazione delle popolazioni locali e delle amministrazioni dei comuni costieri in relazione ai temi della conservazione delle tartarughe marine e degli habitat costieri, attività che si avvale da alcuni giorni dell’impiego di un camper allestito ad hoc dal WWF Vibonese guidato dall’instancabile Avv. Angelo Calzone.
La costanza e il duro lavoro di perlustrazione pedestre mattutina di chilometri e chilometri di spiaggia da parte dei giovani volontari del WWF di Vibo-Vallata dello Stilaro, di Crotone e di Policoro (PZ), sono stati fin qui ripagati dai numeri interessanti, senz’altro suscettibili di ulteriori aggiornamenti, considerato che le deposizioni si possono verificare anche fino a circa la metà di agosto. Quando però l’attesa per i primi “lieti eventi” sarà diventata spasmodica.   

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