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Un segnale di coraggio dalla Commissione UE

Oggi la Commissione Europea ha pubblicato la tabella di marcia che impronterà l’azione politica dell’UE nei prossimi 10 anni in materia di biodiversità e di filiera agro-alimentare nell’ambito dell’European Green Deal. Nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus, che ci…

Oggi la Commissione Europea ha pubblicato la tabella di marcia che impronterà l’azione politica dell’UE nei prossimi 10 anni in materia di biodiversità e di filiera agro-alimentare nell’ambito dell’European Green Deal. Nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus, che ci ha fatto capire ancora di più quanto sia stretto il rapporto fra uomo e natura, le strategie sono state tempestive come mai prima.

La Strategia europea Farm to Fork (sulla filiera agroalimentare) e la Strategia Europea per la Biodiversità al 2030, lanciate oggi, sono un potenziale fattore di cambiamento per le politiche dell’Unione Europea in materia di natura, cibo e agricoltura. Queste strategie propongono un nuovo set di obiettivi necessari su diversi, importanti filoni di intervento riduzione dei prodotti chimici in agricoltura. 

L’impegno della Commissione a presentare già nel 2021 obiettivi vincolanti per il ripristino della natura dell’UE e di puntare alla tutela del 30% del territorio e dei mari entro il 2030 è uno dei principali risultati ottenuti dalla Strategia per la biodiversità. Il ripristino degli ecosistemi naturali non solo contribuirà a risolvere la perdita di biodiversità, ma anche ad affrontare la mitigazione e l’adattamento ai  cambiamenti climatici e permetterà di creare società ed economie resilienti. Il WWF, insieme ad altre ONG, ha sostenuto con forza questo obiettivo.  
La sfida principale sarà quella di attuare gli impegni e gli obiettivi della Strategia per la biodiversità e questo richiederà investimenti adeguati. I 20 miliardi di euro all’anno da spendere per la natura, menzionati nella strategia, devono essere destinati ad azioni finalmente concrete. 

“La Commissione Europea ha dimostrato di essere pronta ad imparare dalla crisi sanitaria, proponendo azioni che possono trasformare in un rapporto sano il nostro rapporto malato con la natura- ha detto Ester Asin, Direttore dell’Ufficio Policy del WWF in Europa-. Questo atteggiamento lungimirante deve essere confermato e ulteriormente rafforzato nel Recovery Plan (RP) europeo che verrà presentato dalla Commissione Europea la prossima settimana. Chiediamo che il 50% del RP sia dedicato alla spesa per il clima e l’ambiente al fine di ricostruire economie e società più forti e resilienti”.

La strategia Biodiversità 2030 dovrà essere attuata in sintonia con la strategia per i sistemi agro-alimentari “Farm to Fork”, essendo l’agricoltura la principale causa di perdita di biodiversità in Europa.  I nuovi obiettivi, concreti e misurabili, per le filiere agricolo-alimentari dovranno essere  recepiti dagli stati membri all’interno dei propri piani nazionali per la PAC post 2020. 
Sfortunatamente, La Strategia Farm to Fork, così importante per la biodiversità in Europa, non affronta adeguatamente i problemi della produzione e del consumo eccessivo di carne e di latticini, annunciando azioni che non consentono di cambiare in modo significativo il comportamento dei consumatori e la transizione dall’allevamento intensivo di animali, cosa che il WWF, insieme ad altre ONG e a molti eurodeputati, avevano richiesto.  
Il WWF accoglie  invece con favore, l’annuncio della definizione nel 2021 di una normativa comunitaria nella quale si vieti che prodotti associati alla deforestazione globale vengano immessi nei mercati dell’UE. 

“La prossima sfida per Ursula Von der Leyen sarà quella di creare in un vero e proprio Green Deal europeo, sostenuto dagli Stati membri e pienamente attuato”, ha dichiarato Andreas Baumüller, responsabile delle risorse naturali per l’Ufficio Policy Europeo del WWF.

Ora la parola spetta al Parlamento europeo e al Consiglio. Questi dovranno sostenere tali strategie se vogliono costruire ecosistemi resilienti e, a loro volta, economie e società resilienti.

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