La legislazione UE in vigore ancora non garantisce che i consumatori acquistino prodotti a base di legno sicuramente provenienti da foreste tagliate rispettando le leggi nazionali ma anche che le aziende del settore in regola non siano penalizzate dalla concorrenza di chi non rispetta la norma. Questa è la conclusione di un nuovo report (1) pubblicato oggi dal WWF, che ha evidenziato gravi lacune nell’attuazione del regolamento UE sul legname (EUTR) in tutti i 16 Stati membri valutati. A causa di un’applicazione limitata a livello nazionale, la legge non ha ancora un effetto reale e duraturo sul commercio illegale di legname.
Il prelievo illegale di alberi degrada le foreste, esacerbando la crisi globale del clima e della biodiversità e incidendo sui mezzi di sussistenza delle popolazioni legate a questi ecosistemi. I crimini forestali hanno un valore globale di 51-152 miliardi di dollari all’anno secondo un recente report UNEP. L’obiettivo del Regolamento EUTR – già in vigore da sei anni – è garantire la legalità del legname e dei prodotti del legno sul mercato europeo, vietando le importazioni extra UE e il commercio intra UE di legname e prodotti del legno tagliato illegalmente.
Con l’adozione dell’EUTR nel 2013 (che l’Italia ha tardato ad adeguare alla sua legislazione fino al dicembre 2014), l’UE e i suoi Stati membri hanno riconosciuto la responsabilità di attuare e applicare correttamente la norma comunitaria. Ma ciò non avviene ancora come ci si aspetterebbe e l’indagine WWF ha individuato carenze sostanziali nell’implementazione.
“A sei anni dalla sua entrata in vigore, mentre lo spirito della norma UE per fermare il commercio di legname illegale rimane chiaro, la blanda applicazione in tutti gli Stati membri ne riduce l’incisività”, ha concluso Anke Schulmeister-Oldenhove, Senior Forest Policy Officer del WWF European Policy Office. “Senza sanzioni penali significative, verifiche e controlli approfonditi e risorse adeguate alla loro applicazione, l’EUTR non può contrastare tangibilmente il fenomeno. Il problema del taglio e del traffico illegale è grave e invitiamo gli Stati membri ad alzare sensibilmente la guardia”.
Attualmente, solo la metà dei 16 Stati membri (tra cui l’Italia) ha incluso sanzioni penali nella propria legislazione nazionale. I controlli conseguono risultati limitati e comunque insufficienti rispetto alla portata e alla complessità del fenomeno, che richiede più risorse economiche e più personale adeguatamente preparato dal punto di vista tecnico ed attrezzato per assolvere al compito.
La Commissione europea dovrebbe esercitare il suo ruolo e mantenere la sua promessa di “tolleranza zero” in caso di insufficiente applicazione delle disposizioni impartite dal legislatore, spingendo gli Stati a migliorare l’applicazione della legislazione UE a livello nazionale e a rafforzare la cooperazione tra Paesi per combattere le attività criminali. “Garantire un’adeguata ed uniforme attuazione della legislazione ambientale deve essere il primo banco di prova per l’ambizione dell’European Green Deal” sottolinea Schulmeister-Oldenhove.
Di seguito le raccomandazioni rivolte dal WWF agli Stati membri e alla Commissione europea:
• La Commissione europea dovrebbe effettuare un’analisi approfondita delle sanzioni applicate a livello nazionale e del loro concreto effetto deterrente e istituire una piattaforma multilaterale per la valutazione dei risultati;
• I controlli a livello nazionale dovrebbero essere effettuati sulla base di piani annuali di ispezione regolarmente aggiornati, utilizzando le più recenti informazioni disponibili sui Paesi esportatori che offrono scarse garanzie così come sulle specie legnose più a rischio di essere trafficate illegalmente, e dovrebbe riguardare, oltre i prodotti importati, anche il legname e i prodotti legnosi nazionali di specie e aree dove l’illegalità in questo settore è maggiormente diffusa, e stabilire obiettivi e scadenze chiare per i piani di ispezione.
• Le capacità a livello nazionale devono essere rafforzate per garantire una buona copertura degli operatori e consentire controlli regolari e frequenti, che devono valutare attentamente gli operatori.
• Occorre incoraggiare la cooperazione tra Stati per una migliore armonizzazione dell’applicazione della norma, attraverso scambi tra le Autorità Competenti per allineare gli approcci e condividere le esperienze.
Il WWF chiede una migliore attuazione del regolamento EUTR, al fine di garantire che il legname e i prodotti del legno tagliati illegalmente non siano più venduti sul mercato europeo. WWF sta inoltre collaborando con INTERPOL in un progetto innovativo volto a rafforzare l’applicazione della legge e le indagini per individuare i reati forestali e reagire ad essi.
(1) L’analisi “WWF Enforcement Review of the EU Timber Regulation (EUTR)” si basa sulle indagini WWF effettuate con le Autorità Competenti EUTR di 16 Stati membri tra ottobre 2018 e marzo 2019. Per l’Italia l’Autorità Competente è la Direzione generale per la valorizzazione dei territori e delle foreste del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Le lacune e/o le buone pratiche elencate nella relazione non si applicano necessariamente a tutti i 16 Stati membri, anche se molte delle lacune e delle carenze appaiono comuni e diffuse. La maggior parte delle raccomandazioni riguarda tutti i 16 paesi analizzati e gli Stati membri che non hanno partecipato al riesame