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Spariscono alcuni regali ai petrolieri che danneggiano l’ambiente

Con la manovra 2020 il governo dà un segnale importante sulla strada delle emancipazione dai combustibili fossili, eliminando, come richiesto dal WWF da anni, le esenzioni ingiustificate per l’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi i petrolieri, ma è…

Con la manovra 2020 il governo dà un segnale importante sulla strada delle emancipazione dai combustibili fossili, eliminando, come richiesto dal WWF da anni, le esenzioni ingiustificate per l’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi i petrolieri, ma è poco ambizioso sulla strada del Green New Deal, limitandosi a creare un nuovo fondo con risorse per 4 anni, dal 2020 al 2023 per complessivi 3 miliardi e 340 milioni di euro e rifinanziando interventi “climate friendly” per altri 506 milioni di euro, per un totale complessivo  a questo scopo di 3 miliardi e 846 milioni di euro, ben lontani dai nuovi Fondi quindicennali per 50 miliardi di euro ampiamente preannunciati.

Il WWF osserva, innanzitutto, che il nuovo fondo per il Green New Deal, di cui all’art. 11 della Bozza del 28 ottobre, finalizzato a finanziare, nella misura massima dell’80% “programmi specifici di investimento e/o operazioni anche in partenariato pubblico e privato che abbiano come obiettivo la decarbomizzazione dell’economia, l’economia circolare, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, l’adattamento e la mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico ed in generale, programmi di investimento e/o progetti a carattere innovativo ad elevata sostenibilità ambientale” non è un nuovo fondo quindicennale per complessivi 50 miliardi di euro, come annunciato dalle forze politiche di maggioranza, ma un nuovo Fondo che stanzia dal 2020 al 2023 3 miliardi e 340 milioni di euro. 

A questo nuovo fondo, sempre all’art. 11 della Bozza della Manovra 2020, si aggiungono altri stanziamenti, spalmati variamente in un periodo dal 2020 al 2028, per un totale di 506 milioni di euro: 40 milioni complessivi dal 2020 al 2023 per interventi agevolati; 70 milioni complessivi dal 2020 al 2023 per fondo per la ristrutturazione e l’efficienza energetica; 396 milioni complessivi dal 2020 al 2028 (per il Green Climate Fund) che porta il totale dei finanziamenti (vecchi e nuovi) disponibili sotto l’ombrello Green New Deal dal 2020 al 2028 a 3 mld e 846 milioni di euro, e non certo ai 50 miliardi in 15 anni preannunciati.

Il WWF  poi segnala con soddisfazione che all’art. 94 della Bozza della Manovra 2020 viene proposto  l’emendamento, presentato dall’associazione da tempo e in questi giorni al cd decreto legge Clima all’esame del Senato, che abolisce la franchigia/la esenzione dal versamento delle royalties per le operazioni di estrazione degli idrocarburi liquidi o gassossi in mare e a terra, abolendo un  privilegio dei petrolieri a danno delle casse pubbliche, consentendo di finanziare interventi ambientali e dando un  segnale positivo  sulla strada della decarbonizzazione.

L’art. 94 della Bozza del disegno di legge di Bilancio 2020, segnala il WWF elimina la franchigia dal pagamento delle royalties sull’estrazione di petrolio e gas abrogando i commi 3 e 6-bis del dell’art. 19 del D.lgs. n. 625/1996. Il WWF ricorda che la franchigia dal pagamento delle royalties si applica a chi produce all’anno sino a 20.000 tonnellate di petrolio e 23 milioni di metri cubi di gas a terra e 50.000 tonnellate di petrolio e 80 milioni di metri cubi di gas a mare. Il WWF aggiunge a questo proposito che la franchigia costituisce implicitamente un sussidio ambientalmente dannoso a sostegno dei combustibili fossili, che sono tra i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici, come chiaramente ricordato nel Catalogo sui sussidi ambientalmente favorevoli e sui sussidi ambientalmente dannosi redatto nel luglio 2018 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi dell’art. 68 della legge n. 221/2015.

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