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A Orbetello e Burano tornano fenicotteri rosa e ibis eremita

Oggi sono stati circa 250 gli esemplari di fenicotteri rosa atterrati prima all’Oasi di Orbetello, seguiti da un secondo gruppo di circa 60 esemplari che si è concentrato nell’ansa di Ponente.  Nell’insieme, nelle due lagune si trovano adesso…

Oggi sono stati circa 250 gli esemplari di fenicotteri rosa atterrati prima all’Oasi di Orbetello, seguiti da un secondo gruppo di circa 60 esemplari che si è concentrato nell’ansa di Ponente. 

Nell’insieme, nelle due lagune si trovano adesso i giovani che non si sono riprodotti e hanno trascorso in Maremma l’intera estate insieme ai nuovi arrivati, adulti e giovani nati a maggio, riconoscibili per il loro piumaggio grigio.

I fenicotteri svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutare a ridurre la massa algale, grazie ai loro spostamenti e al lavoro che fanno con il becco alla ricerca di alghe e piccoli crostacei di cui nutrisrsi, smuovendo di continuo i fondali.
Migratori a medio raggio e si concentrano nell’area mediterranea, nidificando in terra italica tra Comacchio, Sardegna, Puglia, Sicilia. La colonia più importante è in Camargue, altre si trovano in Spagna, Turchia, Algeria e ultimamente in Tunisia. Per loro il Mediterraneo non è dunque un confine ma un’area in cui spostarsi liberamente. A Orbetello una colonia di un centinaio di fenicotteri resta ormai tutto l’anno, mentre con gli arrivi stagionali si arriva, come in questi giorni, anche a cinquemila esemplari. 

Insieme ai fenicotteri sono tornati anche quest’anno gli ibis eremita, grazie all’aiuto del nostro progetto che ha lo scopo di restituire a questa specie la sua rotta migratoria. l progetto è stato promosso dall’associazione austriaca Waldrappen, per creare una piccola colonia riproduttiva della specie, considerata a grave rischio di estinzione.
L’ibis eremita è, infatti, una specie estinta in Europa, quantomeno allo stato selvatico, da oltre 400 anni. Le colonie riproduttive si trovano a Burghausen in Baviera, Kuchl a Salisburgo e Überlingen a Baden-Württemberg, e hanno in comune un’unica area dove trascorrere i mesi freddi, ovvero l’Oasi maremmana di Orbetello gestita dal WWF.

Un viaggio di 720 chilometri tra le nuvole per circa 30 esemplari, che si è concluso nell’oasi di Orbetello per la quattordicesima volta, all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria, Zona di Protezione Speciale e parte integrante della riserva naturale regionale.
La migrazione degli Ibis è ogni anno guidata dall’uomo, attraverso i due ultraleggeri che, facendo da ‘mamme’ agli esemplari in volo, indicano loro la strada. Dalle Alpi austriache a Thiene, in provincia di Vicenza, sorvolando il lago di Caldonazzo, e da qui verso la laguna di Orbetello. Il trasferimento in laguna è il momento più delicato di questo progetto, che vuole restituire alla specie le rotte migratorie perdute, per il ripopolamento in natura.

Gli esemplari di Ibis eremita solo una volta divenuti adulti, dopo il terzo anno, ripartono verso l’Austria per riprodursi e poi tornare a svernare in laguna. Il ritorno verso la Maremma viene fatto in autonomia, seguendo la rotta migratoria che è stata loro insegnata. E proprio in questo momento il rischio di essere abbattuti dai bracconieri si fa piuttosto alto. Al netto di questi imprevisti il progetto, nato da uno studio che risale al 2002, prosegue ininterrotto e ogni anno sempre più curiosi arrivano all’Oasi di Orbetello per assistere all’arrivo degli ibis, guidati dai due ultraleggeri.

Per poter osservare questi splendidi uccelli si possono contattare direttamente le Oasi coinvolte, che offrono visite guidate, su prenotazione (0564 898829). Il sabato e la domenica dalle 9:30 alle 15:30 ad Orbetello, e visite guidate la domenica alle 10:00 e alle 15:00 all’Oasi di Burano.

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