Con il decreto legge Sblocca Cantieri il Governo si è assunto la grave responsabilità di spalancare di nuovo le porte al partito dell’asfalto e del cemento, che ha deturpato il nostro territorio e sprecato miliardi di soldi pubblici, contribuendo a portare alle stelle il nostro debito pubblico per investimenti in opere inutili. Ieri sera, in un confronto al Senato che si sta trasformando in farsa, è stato addirittura presentato un emendamento, che potremmo definire “Spazza Codice Appalti”.
Con il tentativo di smantellamento del nuovo Codice Appalti del 2016-approvato per mettere ordine in un settore in cui sono fioccate le inchieste giudiziarie che hanno colpito pesantemente la Struttura di Missione per le infrastrutture strategiche del Ministero delle infrastrutture e trasporti- si conferma ed esaspera la volontà di tornare irresponsabilmente a un mercato dei lavori pubblici fuori controllo, con commissari che possono derogare dalle tutele sul paesaggio, sui beni culturali e sull’ambiente; con l’ampilamento del valore dei lavori senza gare; lo smantellamento della vigilanza sulla filiera criminogena dei subappalti e una mancata distinzione tra che fa i progetti e chi li esegue.
Prendiamo atto che le forze politiche di maggioranza, invece di puntare su interventi a elevato valore aggiunto occupazionale sulla rigenerazione urbana delle aree periferiche e degradate delle nostre città, sulla ristrutturazione e l’efficientamento degli edifici o la manutenzione del territorio; hanno deciso di mettere nel dimenticatoio l’impegno per una normativa innovativa per bloccare il consumo di suolo scegliendo, invece, di favorire chi depreda il territorio e contribuisce al degrado delle nostre città e dei nostri beni naturali e culturali.