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Il decreto sblocca cantieri mette a rischio l’ambiente

Il WWF osserva che il cosiddetto decreto Sblocca Cantieri mette al rischio l’ambiente, producendo un allentamento delle regole di trasparenza e vigilanza che devono improntare l’azione della pubblica amministrazione e degli operatori economici nel delicato settore dei lavori…

Il WWF osserva che il cosiddetto decreto Sblocca Cantieri mette al rischio l’ambiente, producendo un allentamento delle regole di trasparenza e vigilanza che devono improntare l’azione della pubblica amministrazione e degli operatori economici nel delicato settore dei lavori pubblici del nostro Paese; una sottovalutazione del rigore necessario nell’espletare le procedure autorizzative che garantiscano la piena informazione e partecipazione dei cittadini e la tutela di quei beni culturali, paesaggistici e ambientali, che costituiscono un patrimonio comune irrinunciabile; un ridimensionamento sistematico e ingiustificato del ruolo e delle funzioni di proposta ed elaborazione svolte dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).

Il decreto ripristina il vecchio ordine nel mercato dei lavori pubblici che si credeva scalzato dalla riforma del 2016 e che ha portato tanti danni al Paese oltre all’apertura di numerose inchieste giudiziarie. Il WWF critica i contenuti del provvedimento a cominciare dalla reintroduzione di commissari governativi che, per le cosidette opere prioritarie (a maggiore impatto ambientale, sociale ed economico) possono agire applicando la regola del “silenzio assenso” anche nel caso delle amministrazioni preposte alla tutela del paesaggio e dei beni culturali e dimezzare i tempi delle valutazioni ambientali.

La riforma del Codice Appalti del 2016, insieme agli sgravi per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica degli edifici, sono strumenti che vanno nella giusta direzione di lavori pubblici assegnati in maniera trasparente e senza sprechi e di uno sviluppo sostenibile del settore edile. Non è in discussione il sostegno alle piccole e medie opere utili a favorire l’occupazione e il benessere delle popolazioni e per la manutenzione del territorio ma l’apertura di cantieri senza garanzie sia per i lavoratori che per i cittadini oltre alla realizzazione di inutili cattedrali nel deserto dall’elevato impatto sociale, economico, finanziario e ambientale.

Entrando nel merito dei contenuti del decreto legge Sblocca Cantieri il WWF censura anche: il ritorno fino al 2021 dell’appalto integrato e cioè della progettazione ed esecuzione dei lavori da parte dello stesso soggetto, eliminando così la progettazione indipendente da chi deve realizzare l’intervento; le proroghe sulla quota di lavori da mettere a gara per le concessioni; l’aumento del subappalto; gli allentamenti dei controlli e della soglia dei lavori a trattativa privata; la destrutturazione delle procedure autorizzative in materia di c.d. “infrastrutture strategiche”.

Tutte norme queste, che, se approvate dal Parlamento, non sbloccheranno alcun cantiere ma favoriranno orientamenti e pratiche che spesso hanno contribuito solo ad alimentare le cronache giudiziarie. 

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