Approda al Festival dei capodogli di Vasto la storia della “rinascita” del giovane capodoglio, soprannominato GEA dalla giovane comunità di Orbetello. Ritrovato spiaggiato morto nel 2019 sulla costa laziale, GEA era stato interrato nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano. Il suo scheletro, nei mesi scorsi grazie alla collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana (IZSLT) sede di Roma, è stato recuperato e assemblato presso Casa Pelagos, il museo interattivo sul Santuario dei Cetacei nell’Oasi WWF di Orbetello, in Toscana. Il Festival ogni anno ricorda lo spiaggiamento di sette capodogli avvenuto 10 anni fa sulla spiaggia di Punta Penna ed è promosso dal Comune di Vasto con un’ampia programmazione culturale.
L’ANTEPRIMA
In occasione della serata, Adriano Argenio, Direttore dell’Oasi WWF di Orbetello, il Commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, Stefano Palomba e il consulente biologo dell’Istituto, Valerio Manfrini, hanno raccontato il lungo progetto di recupero, le difficoltà e le soluzioni via via applicate per la pulizia e la ricostruzione dello scheletro. Tra loro ci sono l’utilizzo della tecnologia 3D di alcune parti mancanti, e il coinvolgimento della comunità dei bambini del territorio toscano, parte integrante del Santuario Pelagos. È stato inoltre proiettato in anteprima il documentario “Operazione capodoglio-la storia di GEA” prodotto dal WWF e realizzato dal regista Emanuele Quartarone nell’ambito delle iniziative di GenerAzioneMare della campagna OURNATURE.
Il documentario ha infatti raccontato il lungo progetto di recupero in ogni sua fase. In particolare ha mostrato i dettagli di un’impresa di straordinaria importanza e unica in Italia. Un’attività che ha visto collaborare insieme due aree naturali, il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, un istituto di ricerca scientifica e un’associazione per un obiettivo comune. L’obiettivo è quello di restituire alla comunità il fascino di un esemplare appartenente a una specie simbolo, il capodoglio, uno dei giganti del mare spesso minacciati. Il tutto valorizzando gli aspetti di ricerca e divulgazione. La salvaguardia dei Cetacei nel Mediterraneo passa, infatti, anche attraverso la sensibilizzazione e l’educazione delle giovani generazioni e non solo verso tutti gli abitanti dei mari.