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Pronti a un esposto per danno erariale sul condono di Ischia

La sanatoria alla case abusive a seguito del terremoto del 2017 a Ischia oltre a consentire di byappasare i vincoli paesaggistici rischia anche, con una regolarizzazione affrettata degli abusi edilizi, di legittimare e perpetuare il danno erariale per…

La sanatoria alla case abusive a seguito del terremoto del 2017 a Ischia oltre a consentire di byappasare i vincoli paesaggistici rischia anche, con una regolarizzazione affrettata degli abusi edilizi, di legittimare e perpetuare il danno erariale per il mancato pagamento delle imposte locali e delle sanzioni per l’omessa demolizione delle case abusive. Lo denuncia il WWF che annuncia di essere pronto a fare un esposto alla Corte dei Conti e chiede (a questo punto al Senato) cambiamenti sostanziali del decreto legge che consentano al Commissario governativo di intervenire, mantenendo severi criteri di inammissibilità delle domande di condono e  consentano di procedere all’ esecuzione delle domande di demolizione.
Il WWF evidenzia 4 rilievi sul testo attuale e indica una soluzione per modificare il provvedimento.
Secondo il WWF il testo del decreto legge governativo:

  • Non si limita ad accelerare la definizione delle istanze di sanatoria pendenti, ma consente di definirle tutte eludendo i vincoli paesaggistici sulla base del condono tombale del 1985 e non sulla base dei due successivi condoni edilizi del 1994 e del 2003 che, invece, escludevano la sanatoria di opere abusive in aree, come i comuni di Casamicciola Terme, Forio d’Ischia e Lacco Ameno, sottoposte a vincolo
  • Non ha nulla a che vedere con le esigenze di ricostruzione post-terremoto. Infatti, la ricostruzione dei volumi condonati a spese dei costruttori svela che si tratta di un condono per le ville e le seconde case di villeggiature: chi ha le risorse economiche per farlo, dopo aver costruito illegalmente immobili danneggiati dal sisma del 2017, li potranno ricostruire legittimamente a proprie spese
  • Costituisce la peggiore risposta alla recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 140 del 5 luglio 2018 con la quale, proprio con riferimento all’abusivismo edilizio campano, è stato affermato il principio fondamentale della necessaria demolizione degli immobili abusivi
  • .- Legittima e perpetua il danno erariale di fatto avallato da anni dai Comuni ischitani, che, non definendo i procedimenti  di condono del 1994 e del 2003 con istanze di inammissibilità, non dichiarando la intervenuta acquisizione di tali immobili abusivi al patrimonio comunale, consentendo ai costruttori abusivi di continuarli ad occupare illegalmente e, magari, senza versare alcuna imposta locale, non percependo il canone per l’occupazione abusiva, non applicando le sanzioni pecuniarie per l’omessa demolizione.

Per risolvere i problemi dell’abusivismo edilizio a Ischia il governo avrebbe dovuto fare una norma che prevedesse semplicemente di commissariare i comuni omissivi e procedere con provvedimento di inammissibilità delle istanze nel rispetto dei criteri stabiliti nel secondo e nel terzo condono e alla dovuta esecuzione delle ordinanze di demolizione. È questa la modifica sostanziale dell’articolo 25 del decreto legge n. 109/2018 che il WWF chiede (a questo punto al Senato). Invece, si è scelto di utilizzare una strumento vecchio e dannoso, introducendo di fatto il quarto condono edilizio, peraltro, in un’area interamente sottoposta ai vincoli paesaggistici e a fenomeni  sismici dove invece sarebbe necessario decostruire per mettere in sicurezza la popolazione.

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