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Lombardia: 27 cacciatori denunciati nel mese di ottobre

L’episodio più grave è l’abbattimento di 47 uccelli protetti in Lomellina Temperature estive e poi eventi atmosferici estremi: gli uccelli migratori sembrano scomparsi dai cieli lombardi, ma il bracconaggio non accenna a diminuire. Nonostante l’impegno delle autorità competenti…

L’episodio più grave è l’abbattimento di 47 uccelli protetti in Lomellina

Temperature estive e poi eventi atmosferici estremi: gli uccelli migratori sembrano scomparsi dai cieli lombardi, ma il bracconaggio non accenna a diminuire. Nonostante l’impegno delle autorità competenti e lo sforzo messo in atto dalle guardie volontarie l’uso di mezzi vietati come i richiami acustici e l’abbattimento di specie protette non sono l’eccezione ma la regola. Lo sanno i cacciatori che rispettano la legge che sempre più numerosi contattano il Nucleo Guardie WWF Lombardia per segnalare gli illeciti e chiedere un intervento. L’attività di vigilanza, svolta in stretta collaborazione con la Polizia Provinciale di Brescia. la Polizia Provinciale di Pavia e l’Arma dei Carabinieri, ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria, nel solo mese di ottobre, di 27  cacciatori:
 
in provincia di Brescia sono stati denunciati 20 cacciatori per reati quali utilizzo di richiami acustici vietati,  abbattimento di fauna protetta e omessa custodia d’arma.
 
in provincia di Pavia sono stati denunciati 7 cacciatori per reati quali utilizzo di richiami acustici vietati e abbattimento di fauna protetta.
 
Quattro i cacciatori provenienti dalla provincia di  Brescia, due dalla provincia di  Bergamo ed uno dalla provincia di Genova. L’episodio più grave è stato l’abbattimento di 47 uccelli protetti da parte di due cacciatori provenienti da Botticino (BS) nel comune di Confienza (Lomellina).
 

“La realtà è che senza un adeguato inasprimento delle pene e della sanzioni il bracconaggio sembra non avere mai fine” afferma Antonio Delle Monache, Coordinatore Guardie WWF Lombardia. “I cieli saranno sempre più silenziosi se il mondo venatorio non comprenderà che le regole servono per tutelare un patrimonio della comunità internazionale e delle future generazioni. Emblematico è il caso dell’allodola, specie in forte rarefazione, oggetto di un Piano di tutela internazionale. I limiti di carniere sono una necessità per tutelare la specie, ma sono troppo spesso superati, molti cacciatori abbattono e  nascondono gli animali.  All’arrivo della vigilanza i numeri degli animali abbattuti sono irrisori, ma numerosissime le cartucce esplose. Nei casi in cui abbiamo osservato a lungo l’attività di caccia, abbiamo sempre constatato che gli animali venivano occultati. L’uso dei richiami acustici è la vera emergenza che permette carnieri esagerati e lontani da ogni etica venatoria”
“Facciamo  appello ai cittadini di comunicare atti di bracconaggio al numero 3287308288” continua Antonio Delle Monache “segnalazioni che come sempre seguiremo con molta attenzione”
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