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Il gorilla va di moda alla Milano Fashion Week

Non ci sono stati solo abiti e passerelle alle settimana della moda milanese. Chi ha passeggiato in corso Como, nei pressi di piazza Gae Aulenti, dal 19 al 25 settembre, infatti, sul Giant Led Screen non ha osservato…

Non ci sono stati solo abiti e passerelle alle settimana della moda milanese.

Chi ha passeggiato in corso Como, nei pressi di piazza Gae Aulenti, dal 19 al 25 settembre, infatti, sul Giant Led Screen non ha osservato solo capi d’alta moda, ma si è imbatturo nei bellissimi volti dei gorilla di pianura, protagonisti di in un breve video realizzato dal WWF e proiettato proprio nel centro di Milano. 
Un nuovo e un po’ insolito contesto scelto per parlare a moltissime persone di biodiversità e solidarietà, ma soprattutto per far conoscere le risorse e le problematiche che si celano all’interno del cuore verde dell’Africa.

Il WWF Italia, insieme a Chef Rubio, proprio di recente ha visitato la Riserva Naturale di Dzanga Sangha, 180 milioni di ettari di terreno nel bacino del Congo: una delle aree con la maggiore biodiversità del pianeta con oltre 1000 specie di uccelli, 400 specie di mammiferi e più di 10.000 specie vegetali.
Qui vivono i gorilla di pianura occidentale, una delle specie più emblematica dell’area di Dzanga Sangha, che il WWF da anni protegge attraverso attività di monitoraggio e ricerca scientifica, ma in particolare attraverso azioni di eco-turismo, come l’abituazione degli animali alla presenza dell’uomo.

Solo attraverso l’abituazione dei nuclei di gorilla, infatti, è possibile creare un flusso turistico capace di sostenere concretamente l’economia e le popolazioni locali. 
Il WWF Italia e Chef Rubio, in questo viaggio, ha potuto ammirare i tre nuclei di gorilla abituati alla presenza dell’uomo e conoscere la popolazione locale, che sopravvive grazie alle risorse naturali e cerca di tutelarle ogni giorno. 
Putroppo, però, sono molte le minacce che le specie iconiche come gorilla ed elefanti si trovano ad affrontare, fra queste il bracconaggio e la deforestazione per la ricerca di materie prime nel sottosuolo. 
Queste specie a rischio hanno bisogno di noi e ognuno può fare qualcosa. 

 
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