Pandanews

Esercitazioni anti inquinamento alle Bocche di Bonifacio

“Il WWF da’ grande importanza alle esercitazioni anti-inquinamento previste alla Maddalena per i prossimi 12 e 13 settembre” – ha dichiarato Carmelo Spada delegato del WWF Italia per la regione Sardegna – in quanto si è in presenza di un…

“Il WWF da’ grande importanza alle esercitazioni anti-inquinamento previste alla Maddalena per i prossimi 12 e 13 settembre” – ha dichiarato Carmelo Spada delegato del WWF Italia per la regione Sardegna – in quanto si è in presenza di un ecosistema prezioso e delicato che comprende il Santuario Internazionale per la protezione dei mammiferi marini del Mediterraneo, che si apre da capo Falcone (Stintino) sino alla penisola di Giens (Francia) e da Capo Ferro (Arzachena) sino al Fosso Chiarone (in prossimità di Civitavecchia). Inoltre, a nord dello stretto delle Bocche di Bonificio, sul versante francese, insiste la Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio e a sud il Parco nazionale dell’arcipelago de La Maddalena”.
Lo stretto tra la Sardegna e la Corsica è solcato da navi ad alto rischio che, tra il 2000 e 2009, sono state oltre 20 mila; oltre 35 mila i mercantili di cui il 64% di paesi stranieri che secondo il diritto marittimo internazionale possono attraversarlo senza restrizioni che invece si sono date, con un accordo, l’Italia e la Francia. Nel 2013 sono transitate circa 1200 navi da carico e 12 petroliere e circa 25 le navi con carichi chimici; 14 le navi gasiere e circa 130 i portaconteiner. Sono navi che nelle stive contengono tonnellate di veleni. Le stesse navi passeggeri, in caso di incidente, potrebbero contribuire a distruggere l’ecosistema marino. Nel 1994 si verificò un incidente ad una nave passeggeri francese, fortunatamente senza gravi conseguenze per uomini e ambiente. Lo stretto è un mare difficile da attraversare, ma viene utilizzato perché riduce i tempi di attraversamento del Mediterraneo. E’ necessario fare tutti gli sforzi per prevenire gli incidenti ed essere sempre pronti e rapidi ad intervenire in caso di sinistro per evitare che il mare possa essere inquinato irreparabilmente.
“E’ necessario che venga rilanciato il Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio per questo mare particolarmente sensibile, come dichiarato dalle Nazioni Unite attraverso l’Imo (Organizzazione marittima internazionale), per una vera e possibile tutela. Purtroppo il maggior pericolo è dato dal fatto che nelle Bocche passano carrette del mare con carichi pericolosi provenienti dai paesi più poveri con conseguenze, in caso di incidente, preoccupanti per flora e fauna e in generale per la biodiversità marina, oltre al fatto che lo stretto rientra anche nel Santuario Internazionale dei Cetacei. Per tutti questi motivi il WWF auspica misure che garantiscano la tutela attiva” – ha concluso il delegato regionale per la Sardegna dell’associazione del Panda

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