Più di 300 organizzazioni ambientaliste e per il benessere degli
animali chiedono agli Stati membri dell’Unione europea di
respingere la proposta della Commissione europea volta a
declassare da “rigorosamente protetto” a semplicemente “protetto”
lo status di protezione del Lupo nell’ambito della Convenzione sulla
Conservazione della Vita Selvatica e degli Habitat naturali in
Europa (c.d. Convenzione di Berna). L’ampia coalizione delle
associazioni esorta l’Unione europea e gli Stati membri a
intensificare gli sforzi per promuovere, attraverso misure di
prevenzione concrete, la coesistenza tra attività umane e i grandi
carnivori, salvaguardando così gli importanti traguardi raggiunti
negli ultimi decenni per la conservazione delle specie.
La coalizione europea, a cui aderisce anche il WWF, ha
recentemente lanciato una petizione, fimata ad oggi da 300.000
cittadini europei, per fermare la caccia al Lupo in Europa e per
garantire un’adeguata tutela di una specie essenziale per la
biodiversità.
La coalizione delle organizzazioni della società civile e i cittadini
europei chiedono all’Unione di
- Promuovere la coesistenza: rafforzare le misure preventive, come l’uso di recinzioni e cani da pastore, e renderle più accessibili agli agricoltori.
- Applicare la protezione: garantire un’efficace lotta al bracconaggio e lupo e garantire il rispetto delle leggi di protezione nazionali e della Direttiva Habitat.
- Sensibilizzare: portare avanti attività di divulgazione scientifica e di educazione ambientale sui benefici ecologici e socio-economici del Lupo e della tutela dei suoi habitat.
- Rispettare la scienza: basare qualsiasi modifica dello status di protezione del Lupo su dati scientifici acquisiti e valutati in maniera rigorosa e non su posizioni politiche.
Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del
WWF Italia, dichiara: “In questi giorni gli Stati Membri
decideranno se approvare o meno la proposta della Commissione
europea sul declassamento della protezione del lupo in Europa. Il
WWF in tutta Europa sta contrastando questa scelta e come WWF
Italia chiediamo con forza al Governo italiano e al Ministro
dell’Ambiente Pichetto Fratin in particolare di opporsi alla proposta
anti-scientifica della Commissione. La scienza e l’opinione pubblica
fino ad oggi si sono espressi chiaramente: il declassamento dello
status di protezione del Lupo – sia ai sensi della normativa
unitaria che della Convenzione di Berna – non è giustificato.
Persino la Corte di Giustizia dell’Unione europea si è recentemente
pronunciata ben due volte sulla necessità di garantire una
protezione rigorosa del Lupo ai sensi della Direttiva Habitat. A
livello italiano, chiediamo da sempre l’approvazione del nuovo Piano
di gestione del Lupo con il rafforzamento e l’attuazione di misure di
prevenzione adeguate che possano consentire una convivenza
pacifica tra Lupo e uomo. Occorre riavviare un tavolo nazionale per
affrontare la questione seriamente con un approccio basato sulla
scienza e sul confronto tra tutte le parti interessate”.