Proprio a conclusione della Giornata delle Oasi WWF, lo scorso 20 maggio, mentre numerosi visitatori stavano assistendo alla liberazione di alcuni volatili, curati negli scorsi mesi dagli operatori del CRAS WWF di Valpredina, gli agenti della Polizia provinciale di Bergamo consegnavano all’ambulatorio del Centro lombardo un bellissimo biancone, rapace che a prima vista presentava difficoltà respiratorie non ben identificabili.
L’occhio attento del responsabile del CRAS WWF di Valpredina, Matteo Leonardi, individuava il problema: il rapace, trovato a terra nel comune di Lovere in provincia di Bergamo, aveva ingoiato un serpente di oltre un metro, che gli si era attorcigliato nella gola. I rettili sono una tipica preda di questa specie, che viene chiamata non a caso aquila dei serpenti.
Il biancone potrebbe aver trattenuto il serpente nel becco per poi portarlo al nido ai suoi piccoli, ma qualcosa non ha funzionato e il rapace è rimasto a terra senza riuscire a riprendere il volo e con il rischio di soffocare.
Mauri con una rapida manovra, ha estratto il rettile dalla gola del rapace, consentendo al biancone di riprendere a respirare.
Dopo essere stato in osservazione qualche giorno, il rapace ha riacquistato completamente la sua vivacità e sabato sabato 26 maggio alle 11 ha ripreso la sua vita selvatica spiccando il volo dall’Osservatorio dell’Oasi WWF di Valpredina. L’animale potrebbe essere in fase riproduttiva e quindi dover tornare al suo nido. Il biancone, tra più straordinari rapaci migratori, è una specie rara e particolarmente protetta, avvistato anche nella riserva naturale di Valpredina, e in particolare nei versanti soleggiati delle nostre montagne dove i rettili sono più abbondanti.