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Valpredina, record di animali curati nel centro WWF

Oltre 13mila animali presi in carico e curati dal 2010 a oggi, 1.680 nel 2017. Di questi, il 60 % è stato riabilitato e rimesso in libertà. Tra i 1.680 ci sono circa 340 rapaci, diurni e notturni.…

Oltre 13mila animali presi in carico e curati dal 2010 a oggi, 1.680 nel 2017. Di questi, il 60 % è stato riabilitato e rimesso in libertà. Tra i 1.680 ci sono circa 340 rapaci, diurni e notturni. Durante la stagione venatoria il 55-60% di loro sono stati feriti da arma da fuoco. Nel restante periodo dell’anno la percentuale scende sotto il 30%. Sono i numeri del CRAS (Centro recupero Animali Selvatici) del WWF di Valpredina (Cenate Sopra, Bergamo), che si trova all’interno dell’omonima Oasi WWF. Sorto nel 1999, è oggi un vero e proprio avamposto contro il bracconaggio, che qui e soprattutto nelle vicine valli bresciane ha radici antiche ed è molto difficile da estirpare. Basti dire che nel 2017 due bracconieri sono stati presi, dopo lunghi appostamenti, addirittura all’interno dell’Oasi. Ora i due sono a giudizio, e il WWF è parte civile. Nelle Prealpi lombarde è diffusa la cattura illegale con archetti, trappole, reti e vischio dei piccoli uccelli. A restarne vittima sono pettirossi, pispole, fringuelli e cardellini, consumati nella tradizionale “polenta e osei”

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“Durante la stagione venatoria arrivano molti esemplari feriti da arma da fuoco”, commenta Matteo Mauri, Responsabile del centro. “Comunque anche a caccia chiusa in queste ultime settimane al Cras sono giunti un falco pellegrino e un nibbio bruno colpiti da fucilate e un gufo reale che fortunatamente presentava condizioni meno gravi”. Attualmente nel centro sono ospiti, tra gli altri, un falco pellegrino, 2 gufi reali, 4 poiane, gheppi e sparvieri.
“La piaga del bracconaggio – denunciano dal Centro – è aggravata anche dalla riduzione del personale addetto alla vigilanza, le polizie provinciali:  i soli incaricati sul territorio per il recupero e il trasporto al CRAS degli animali selvatici ritrovati feriti o in difficoltà.
Lo scorso aprile a Valpredina è stata effettuata una maxi liberazione di esemplari feriti e curati al Cras. Sono tornati a volare cento passeriformi, tre gheppi, due poiane e un allocco, liberati all’interno della Riserva naturale WWF Valpredina dal personale del centro. I passeriformi provenivano da sequestri  delle polizie provinciali di Brescia e di Bergamo, dai carabinieri forestali e dalle guardie WWF, mentre i rapaci diurni – gheppi e poiane – sono stati feriti da colpi di arma da fuoco e, una volta recuperati, sono stati curati al centro di Cenate Sopra.

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