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Energia rinnovabile, l’UE ponga obiettivi ambiiziosi

All’ordine del giorno dell’incontro del 19 aprile c’è la quantificazione del target di energia rinnovabile al 2030 e la quantificazione e la natura (vincolante/indicativa) del target di efficienza energetica. “Perché la UE sia davvero in linea con l’Accordo…

All’ordine del giorno dell’incontro del 19 aprile c’è la quantificazione del target di energia rinnovabile al 2030 e la quantificazione e la natura (vincolante/indicativa) del target di efficienza energetica.
“Perché la UE sia davvero in linea con l’Accordo di Parigi, servono obiettivi più ambiziosi al 2030, a chiederlo sono anche molte utility elettriche, oltre che il Parlamento Europeo. I leader europei hanno deciso di avere una strategia climatica a lungo termine per raggiungere gli obiettivi di Parigi, sapendo benissimo che le strategie a lungo termine servono proprio a determinare traiettorie e  obiettivi a breve e medio periodo coerenti con l’obiettivo finale”. Dichiara la responsabile Energia e Clima del WWF Italia, Mariagrazia MIdulla che aggiunge: “Chiediamo che l’Italia nella riunione di domani sostenga almeno il 35% di aumento al 2030 sia per l’efficienza energetica che per le energie rinnovabili. Il nostro Paese deve ritrovare un posto tra chi vede nell’Unione Europea un luogo di azione collettiva per obiettivi e visioni ambiziose”, 
Attualmente sono in corso i negoziati del cosiddetto trilogo (Il trilogo è un tipo di incontro adoperato nella procedura legislativa dell’UE), tra il Consiglio e il Parlamento dell’UE per definire le direttive sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica e i relativi obiettivi 2030. Gli obiettivi iniziali del 27% di aumento energie rinnovabili e del 30% di efficienza erano stati approvati dai capi di Stato della UE prima che fosse firmato l’ accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Mentre il Parlamento europeo sostiene il +35% per entrambi gli obiettivi, il Consiglio della UE si è attenuto agli obiettivi iniziali. Ciò significa che il Consiglio non è in linea con gli impegni climatici sottoscritti con l’accordo di Parigi.
Tuttavia, alcuni stati membri, come Svezia e Francia, stanno ora sostenendo obiettivi più elevati. Inoltre, il mese scorso i capi di Stato e di governo dell’UE hanno chiesto una strategia climatica  a lungo termine della UE, in linea con l’accordo di Parigi, che dovrà essere presentata all’inizio del 2019. L’incontro a Sofia rappresenta un’opportunità per gli Stati membri della UE di imprimere una spinta di coerenza tra il sostegno della Unione Europea all’Accordo di Parigi e gli obiettivi interni dell’Europa.

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