Il prossimo 28 aprile a Roma la rete #salvaiciclisti ha indetto una grande mobilitazione, a piedi e in bicicletta, per chiedere un cambio di passo sulla mobilità attiva, con un manifesto in 10 punti: itinerari ciclabili, intermodalità, incremento del trasporto pubblico, sicurezza.
La questione della mobilità grava sull’Italia con tutti i suoi ritardi: rispetto ad altri paesi spendiamo di più per muoverci, l’aria è più inquinata, gli spostamenti sono difficili e il turismo sostenibile non è ancora sviluppato secondo il suo potenziale, gli ambienti urbani sono invivibili e le risorse energetiche vengono inutilmente sprecate.
Per questo da subito si è attivata, intorno al tema, una mobilitazione trasversale che ha coinvolto le maggiori associazioni impegnate nella tutela del clima, del territorio e dell’ambiente. Paolo Bellino, portavoce della rete #salvaiciclisti: “crediamo che l’Italia debba lavorare intensamente sul cambiamento delle proprie abitudini stradali, ferme alla motorizzazione di massa risalente agli anni ’60 del secolo scorso. Un ritardo con gli altri paesi europei che è ora di recuperare”.
Secondo WWF Lazio e WWF Roma e area metropolitana “non esistono città adatte o non adatte alla mobilità ciclabile. La possibilità di poter cambiare, anche nel nostro paese, riguarda piuttosto una scelta più netta, quella tra bene e male. Non è più possibile restare in attesa delle indecisioni dei poteri pubblici e delle elucubrazioni di una burocrazia sempre più lenta e inefficace la cui risposta più frequente è che cambiare è difficile. Le ricadute positive dovute alla mobilità sostenibile sono troppo importanti per essere disattese”.