Il Testo Unico trascura aspetti importanti legati al patrimonio forestale, come i servizi ecosistemici
Per il WWF l’impostazione del Testo Unico delle Foreste è stata fortemente condizionata dalla volontà di regolamentare un settore economico, sicuramente importante e su cui era necessario intervenire, trascurando, però, gli altri aspetti legati al patrimonio forestale. Per questo motivo l’associazione ha inviato un documento al governo nel quale si evidenziano le principali criticità del provvedimento.
Pur riconoscendo lo sforzo del nuovo decreto legislativo (che opera con una delega “stretta”) di definire questioni rimaste per anni irrisolte (come ad esempio la definizione di “bosco”) o di dotarsi di strumenti nazionali di riferimento per i sistemi regionali il quadro complessivo, sia per motivi istituzionali che a causa di discutibili normative vigenti (nazionali e regionali), è condizionato da una visione prevalentemente produttivistica delle foreste italiane.
Il WWF osserva come nel Testo Unico non emerga con chiarezza e in modo organico quanto invece viene richiesto dalla Strategia Forestale Europea (SFE) sulla tutela delle foreste e sul miglioramento dei servizi ecosistemici:
a) le foreste offrono servizi ecosistemici e un ricchissimo patrimonio di biodiversità e richiedono una maggiore protezione perché sono esposte a numerose pressioni, tra cui vengono menzionate la frammentazione degli habitat, la diffusione delle specie alloctone invasive, i cambiamenti climatici, la scarsità d’acqua, gli incendi, le tempeste e gli organismi nocivi;
b) la protezione delle foreste dovrebbe essere volta a preservare, migliorare e ripristinare la resilienza e multifunzionalità degli ecosistemi forestali come cuore pulsante dell’infrastruttura verde dell’Unione Europea che offre servizi ambientali e materie prime.
Sempre nella Strategia Forestale Europea si chiede agli stati membri, tra l’altro, di preservare e migliorare le superficie boschive al fine di garantire la protezione del suolo e una regolamentazione quantitativa e qualitativa delle acque, grazie a pratiche sostenibili; dare attuazione al Piano strategico per la biodiversità 2011-2020; rafforzare la conservazione del patrimonio genetico delle foreste (diversità delle specie arboree) e la diversità intraspecifica e all’interno delle popolazioni. Questioni su cui Testo Unico delle Foreste non dà risposte sufficienti.
Infine il WWF osserva come, nella formazione del Testo Unico, ossia prima che il testo approdasse alle Camere, non ci sia stato un momento partecipativo adeguatamente allargato. Non è stato sufficientemente approfondito il confronto reale con i portatori di interessi generali, diversi da quelli particolari attinenti alla materia. Una maggiore partecipazione avrebbe consentito una migliore definizione degli obiettivi, aprendo così la strada ad una Strategia Forestale Nazionale capace di coniugare le fondamentali esigenze di tutela del patrimonio forestale con un suo utilizzo corretto e effettivamente sostenibile.
In Italia la superficie forestale risulta essere aumentata di oltre 837.000 ettari in quasi 30 anni. E’ di oltre 11 milioni di ettari (39% della superficie del paese)