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Dal rapporto sui grandi carnivori di Trento luci e ombre sull’orso

È uscito ieri il rapporto grandi carnivori della Provincia di Trento, in collaborazione con il MUSE. Come ogni anno, il rapporto sintetizza lo stato di salute di orso, lupo e lince nelle Alpi centrali, grazie ai dati raccolti…

È uscito ieri il rapporto grandi carnivori della Provincia di Trento, in collaborazione con il MUSE. Come ogni anno, il rapporto sintetizza lo stato di salute di orso, lupo e lince nelle Alpi centrali, grazie ai dati raccolti con fototrappole, osservazioni dirette, valutazioni dei danni e analisi genetiche.

Per quanto riguarda l’orso bruno, la stima della popolazione complessiva, esclusi i cuccioli, rimane stabile nel 2017 con un intervallo tra i 43 e i 53 esemplari stimati, mentre il numero minimo certo di adulti e giovani è in lieve calo (43 rispetto ai 45 del 2016), mentre è buono il dato relativo al numero di nuovi nati sopravvissuti fino all’autunno: tra i 9 e gli 11, provenienti da 8 cucciolate diverse. Tra questi figurano fortunatamente anche i cuccioli di Kj2, la femmina abbattuta nell’agosto scorso per “motivi di pubblica sicurezza”.

E proprio in relazione a quell’episodio permangono motivi di grande preoccupazione: grazie ai risultati delle analisi richieste dal WWF sui dati di fototrappolaggio nella zona dell’attacco, è emersa la preoccupante presenza di numerosi cani padronali. A fronte di una cinquantina di casi in cui erano correttamente portati al guinzaglio, in quasi 200 casi erano slegati. La loro presenza, oltre a costituire un illecito (perché a norma di legge i cani vanno tenuti al guinzaglio in tutti i luoghi pubblici), potrebbe aver concorso al disturbo delle orse con cuccioli nel periodo estivo, rendendole più sensibili e quindi maggiormente aggressive verso gli stessi cani e, purtroppo, anche verso i proprietari.
Il WWF ricorda che si tratta di comportamenti scorretti che potrebbero mettere a repentaglio sia la sicurezza di altri cittadini, dei loro cani e degli stessi orsi e chiede ai Comuni l’istituzione di aree recintate per la sgambatura dei cani e al contempo maggiori controlli per chi non rispetta le regole, affinché non si ripetano più episodi come quello di Kj2, in cui a perderci sono sia gli orsi che gli uomini.

Bene invece le misure di prevenzione e di indennizzo dei danni all’allevamento messe in campo dalla Provincia, anche per quanto riguarda il lupo, che quest’anno ha visto una significativa espansione con ben 6 branchi ed una coppia stabile nel territorio trentino: presenza che fa ben sperare per il futuro della popolazione sulle Alpi, ma che richiederà sforzi ulteriori di comunicazione e prevenzione dei conflitti, anche con l’ausilio dei cani da guardiania.
Un’ottima occasione di confronto sarà il convegno finale del progetto LIFE WolfAlps, che si svolgerà a Trento dal 18 al 20 marzo, a cui il WWF parteciperà con i propri esperti.

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