In oltre tremila hanno marciato sabato 11 a Teramo per chiedere trasparenza, partecipazione e sicurezza nella gestione dell’acquifero del Gran Sasso.
Una manifestazione pacifica e colorata ha attraversato il centro cittadino dai Tigli fino a piazza Sant’Anna.
Organizzata dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI, la Manifestazione ha visto l’adesione della Provincia di Teramo, dell’Assemblea dei Sindaci dei Comuni della provincia di Teramo e di decine e decine di associazioni, comitati, sindacati e forze politiche.
Dal palco e durante il corteo sono state ribadite le richieste dell’Osservatorio e della comunità abruzzese.
Sicurezza per l’acqua. L’interferenza tra acquifero/autostrada/laboratori è un potenziale pericolo per oltre 700.000 abruzzesi che bevono l’acqua del Gran Sasso, per l’ambiente, ma anche per l’economia di questo territorio. Sono anni che questa situazione è conosciuta, ma ancora non si sono fatte le scelte necessarie per risolverla. Non sono ancora chiare le soluzioni cui si sta lavorando, i tempi che richiederanno e i fondi a cui si potrà attingere. Non si può aspettare ancora e vanno recuperati velocemente i troppi anni persi.
Azzeramento del rischio
Una volta individuata, la soluzione definitiva richiederà tempo. Nel frattempo va azzerato il rischio di incidente. Vanno aumentate la qualità e la quantità dei controlli, ma soprattutto, non si può continuare a mantenere il carico di materiale pericoloso, men che meno radioattivo, fatto transitare, immagazzinato e utilizzato sotto il Gran Sasso. La sicurezza dell’acqua, della salute e dell’ambiente vengono prima di qualsiasi altro interesse. Chi pensa di poter aumentare il rischio per i cittadini dovrà trovare una fortissima opposizione da parte di tutte le istituzioni e dei rappresentanti delle comunità. Una opposizione che – se necessario – dovrà arrivare anche nelle aule dei tribunali. Ricordiamoci che la vittoria contro il terzo traforo e l’ampliamento dei Laboratori di Fisica Nucleare fu ottenuta anche al termine di un duro confronto in sede giudiziaria.
Trasparenza e partecipazione
I cittadini vogliono essere partecipi del processo decisionale. Vogliono essere informati in maniera tempestiva e non vogliono subire le scelte di altri. Tutta la vicenda dell’acqua del Gran Sasso è stata caratterizzata dalla mancanza di informazione e partecipazione. È stato negato all’Osservatorio di partecipare come uditore al tavolo regionale per la gestione della problematica dell’acqua del Gran Sasso. I cittadini, invece, hanno il diritto di sapere cosa succede all’acqua che arriva nelle loro case e all’ambiente in cui vivono.
Per l’Osservatorio la Manifestazione di oggi è stato un nuovo, importante passo nel percorso per arrivare finalmente ad avere acqua trasparente: trasparente deve essere l’acqua che arriva nelle nostre case e trasparente deve essere l’agire di chi è chiamato a gestire, a nome della collettività, un bene comune così prezioso!
L’impegno per ottenere tutto questo da oggi in poi sarà ancora maggiore, forte della grande partecipazione e della determinazione di tanti cittadini.