Il 12 agosto si celebra la Giornata Mondiale dell’Elefante e sono previste celebrazioni un po’ in tutto il mondo, come in Malesia l’Elephant Film Festival organizzato dal WWF locale, con proiezioni di pellicole dedicate alla specie.
In natura sono presenti due specie, l’asiatico e l’africano: accanto ai numeri drammatici del bracconaggio, ogni 25 minuti un elefante viene ucciso in Africa illegalmente, il WWF segnala un punto a favore della specie, come effetto delle misure di controllo del mercato di avorio più volte invocate.
Dopo l’annuncio fatto al termine del 2016 da parte della Cina di un divieto di commercio d’avorio entro la fine del 2017, le indagini TRAFFIC e WWF hanno scoperto che il numero di prodotti di avorio destinati al mercato – sia legali che illegali in Cina – è diminuito accanto a un crollo dei prezzi.
All’inizio del 2017 i ricercatori del TRAFFIC e del WWF hanno intrapreso una serie di indagini sui mercati, compreso quello on-line, per valutare il loro status dopo l’annuncio del divieto domestico in Cina e l’efficacia delle misure conseguenti. I risultati sono stati pubblicati oggi nel nuovo rapporto “WWF “Revisiting China’s ivory market in 2017.”.
Al momento del suo annuncio, il divieto era stato accolto favorevolmente dalla comunità internazionale come una misura che avrebbe cambiato le regole del gioco e capace di invertire il declino delle popolazioni selvatiche di elefanti africani.
La Cina si è anche impegnata a chiudere oltre un terzo delle fabbriche di avorio accreditate e i negozi al dettaglio entro il 31 marzo 2017, con i restanti due terzi da chiudere prima del 31 dicembre 2017.
“Sebbene rimangano alcune sfide per l’attuazione, questi dati sono molto incoraggianti – ha dichiarato il WWF – Sembra che il bando di avorio sia finalmente entrato in pista”.
I ricercatori hanno anche documentato i prezzi per gli oggetti d’avorio e hanno trovato una differenza significativa tra quelli nei mercati legali e illegali. Nel mercato avorio legale, il prezzo medio delle bacchette avorio è stato di 542 dollari per paio, i corrispondenti prezzi nel mercato illegale sono stati 153 dollari per un paio di bacchette, inferiore del 72%. Rispetto al 2012, il prezzo medio delle bacchette avorio nel mercato illegale è diminuito del 57%. I dati provenienti dalle forze dell’ordine dimostrano inoltre che il prezzo dell’avorio grezzo è fortemente crollato negli ultimi anni: a Pechino di circa il 20-25% tra il 2015 e il 2016 e del 50% nel 2017.
“Questa tendenza dovrebbe facilitare gli sforzi di applicazione della legge e aumentare la consapevolezza dei consumatori circa l’illegalità del commercio”, ha continuato il WWF – Questo è un anno critico per il divieto di vendita di avorio in Cina ed è fondamentale essere vigili nel monitoraggio dei suoi impatti. Tra le tante sfide che restano, quella di garantire che l’avorio stoccato non entri illegalmente nei mercati in Cina o all’estero”.
Il WWF ricorda che ogni anno, il bracconaggio uccide tra i 20.000 e i 30.000 esemplari di elefanti africani a causa del commercio illegale di avorio, alimentato dalla criminalità organizzata globale e incrementato dalla grande domanda proveniente dai paesi asiatici. Solo negli ultimi dieci anni, gli elefanti africani sono diminuiti di oltre il 20%.