Non piove da febbraio e il livello del fiume Sele ha cominciato a scendere dallo scorso aprile
Dopo una primavera asciutta, l’Oasi WWF di Persano è in ginocchio: nell’area non piove da febbraio. Alla progressiva diminuzione della portata del fiume Sele va aggiunto un aumento del prelievo che il Consorzio Destra Sele ha dovuto fare per le esigenze dell’agricoltura. L’Oasi di Persano nasce infatti nel 1980 dallo sbarramento del fiume Sele con la diga di Persano, creata per scopi irrigui (l’area è tra le più importanti d’Italia per la coltivazione delle fragole ndr). Il Consorzio di bonifica, che nel 1980 ha affidato al WWF la gestione dell’area umida, preleva acqua per tutta la piana del Sele che è un’area vastissima, circa 40.000 ettari da Salerno ad Agropoli.
“Tra siccità e prelievi – racconta Remigio Lenza, storica Guardia dell’Oasi – il livello del bacino ha cominciato a scendere già da aprile, cosa mai successa nell’arco degli ultimi 30 anni. Inizialmente questa situazione ha favorito quelle specie come gli aironi che hanno bisogno di acque poco profonde (la siccità le aveva ampliate a dismisura), ma a lungo andare ha finito per danneggiare molte specie che hanno bisogno di profondità maggiori per nutrirsi, come cormorani, svassi maggiori, le anatre di tuffo. Inoltre ha creato problemi alla fruibilità dell’area da parte dei visitatori. Nei capanni di osservazione dove portiamo abitualmente gruppi e scolaresche l’acqua ha cominciato a mancare: dalla fine di maggio queste zone sono completamente asciutte. A luglio lo scenario che si può osservare dai capanni è desolante, intorno si vede un terreno arido che, essendo argilloso, è letteralmente spaccato. Stiamo cercando di sopperire a questa mancanza proponendo percorsi alternativi come l’escursione sul letto del lago nella parte asciutta. Li portiamo così a risalire il fiume facendo ammirare loro uno spettacolo nuovo, che non si aspettano”.