Dopo un periodo particolarmente asciutto arrivano puntuali gli incendi: e bruciano boschi , campagne ma anche le aree protette. In Sicilia sono incalcolabili i danni a fauna e flora, ai terreni che alle prime piogge potranno crollare, innalzando ulteriormente il rischio idrogeologico . Tantissimi purtroppo gli animali morti tra le fiamme, impossibilitati a fuggire, selvatici e non.
La legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi n. 353/2000 obbliga, infatti, i Comuni a censire annualmente i terreni percorsi dal fuoco attraverso un apposito catasto, in modo da applicare con esattezza i vincoli del caso, che vanno dal divieto di modificare la destinazione d’uso dell’area per 15 anni, all’impossibilità di realizzare edifici, esercitare la caccia o la pastorizia, per un periodo di dieci anni.
Il WWF chiede ai Comuni italiani di attivarsi immediatamente, anche attraverso le prefetture competenti, per aggiornare al più presto il catasto degli incendi, consentendo a tutte le forze dell’ordine di rendere disponibili le informazioni utili a reprimere da oggi e per i prossimi anni, tutto ciò che è vietato svolgere/realizzare sui terreni bruciati.
Naturalmente, purtroppo, non mancano abitudini assurde. In Calabria, addirittura, c’è chi provoca incendi per protestare contro qualcosa , per fare “pulizia” di una siepe, per preparare l’erbetta per le capre, per bruciare i resti della potatura. Per questo, campagne informative sarebbero necessarie per modificare le pessime abitudini, purtroppo radicate nel tempo, che provocano disastri alla Natura d’Italia.
Roghi in Sicilia,WWF: necessario aggiornare il Catasto aree percorse dal fuoco
Dopo un periodo particolarmente asciutto arrivano puntuali gli incendi: e bruciano boschi , campagne ma anche le aree protette. In Sicilia sono incalcolabili i danni a fauna e flora, ai terreni che alle prime piogge potranno crollare, innalzando…