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Proteggere gli elefanti con i radiocollari

I collari non sono solo per i cani: nel Parco Nazionale di Masai Mara stiamo portando avanti un ambizioso progetto, insieme al Kenyan Wildlife Service e al Narok Country Council, per dotare di radiocollari gli elefanti,   Questi sofisticati…

I collari non sono solo per i cani: nel Parco Nazionale di Masai Mara stiamo portando avanti un ambizioso progetto, insieme al Kenyan Wildlife Service e al Narok Country Council, per dotare di radiocollari gli elefanti,  

Questi sofisticati radiocollari hanno un avanzato sistema di GPS che permette agli scienzati di monitorare in tempo reale dove e quando si stanno muovendo i branchi. Sono informazioni preziosissime, perché sono usate per mappare i loro habitat, cosa che ci permette non solo di individuare e tutelare i biocorridoi, ma anche di conoscere lo stato di conservazione del paesaggio.

E anche se il processo per l’applicazione dei collari è intenso e costoso, è uno sforzo che vale la pena di affrontare: grazie ai radiocollari, i ranger possono capire se un elefante è attivo, stabile in una zona o ferito  e intervenire più rapidamente in caso di bracconaggio o di coflitti con l’uomo. 

Seguendo le tracce 

Dal 2015 siamo riusciti a dotare di radiocollari 8 elefanti, tracciando così i loro spostamenti dentro e fuori l’area protetta. 

Ma inserire i radiocollari a questi pachidermi, che possono pesare anche 7 tonnellate, non è cosi facile. Il processo richiede tempo e pianificazione e, ovviamente, tanta pazienza!

È il giorno dell’operazione: gli esperti guidano verso la parte ovest del Parco di Masai Mara, da Keekorok fino a Oloololo, dov’è stato identificato un allevamento di elefanti. 

7:00, dove sono gli elefanti?

Dopo mezz’ora di ricerca degli elefanti, il nostro Team ha trovato finalmente le tracce del loro passaggio, una famiglia che si stava nutrendo della fitta vegetazione nell’area di Oliusuluk.
Un’elefante femmina di 20 anni è stata identificata come candidata ideale per il collare perché probabilmente attraverserà il confine per riprodursi.

7:30, è il momento!

Il veterinario prepara l‘anestetico per immobilizzare l’animale. Il potente farmaco, che viene iniettato con una pistola, ha effetto entro 15 minuti. Una volta che il pachiderma è addormentato, bisogna agire rapidamente per completare l’operazione, altrimenti l’animale potrebbe soffocare sotto il proprio peso.

7:45, tutti per uno!

Nel processo di applicazione del collare tutti hanno il loro ruolo. Un esperto misura la zanna dell’elefante mentre un altro misura il collo. Altri garantiscono che l‘animale rimanga idratato e in salute durante l’operazione.

Subito dopo, bisogna verificare che la trasmissione del segnale del GPS da collare funzioni regolarmente. Poi, il collare, che pesa quasi dieci kg, viene inserito intorno al collo dell’elefante e avvitato saldamente.

David Letom, esperto di elefanti del WWF-Kenia, deve testare il dispositivo GPS. Il padre di Leto è stato ucciso da un elefante quando suo figlio aveva dieci anni e lui ora ha deciso di dedicarsi nella prevenzione dei conflitti con l’uomo.

I radiocollari sono strumenti fondamentali per comprendere cosa sta facendo un elefante, prevederne gli spostamenti e e contribuire a mitigare i potenziali conflitti con le persone che vivono all’interno della loro area. 

Grazie al contributo di chi crede in noi, possiamo realizzare queste azioni sul campo e contribuire a costruire concretamente un mondo in cui uomini e natura possano vivere davvero in armonia.

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