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In Abruzzo brindisi per addio a Ombrina

ARCI, FAI, Legambiente e WWF, insieme al gruppo scientifico e a Maria Rita D’Orsogna hanno salutato Ombrina: una battaglia di civiltà vinta dagli abruzzesi con caparbietà per salvare il mare Le emergenze non sono finite, ora fermiamo Rospo…

ARCI, FAI, Legambiente e WWF, insieme al gruppo scientifico e a Maria Rita D’Orsogna hanno salutato Ombrina: una battaglia di civiltà vinta dagli abruzzesi con caparbietà per salvare il mare

Le emergenze non sono finite, ora fermiamo Rospo Mare, l’Airgun e il nuovo attacco dei signori del petrolio. Resta il grande rammarico per il Parco nazionale della Costa Teatina che tarda ad arrivare
 
Un importante appuntamento il primo agosto sul trabocco di Punta Tufano (Rocca S. Giovanni, provincia di Chieti): ARCI, FAI, Legambiente e WWF hanno brindato con tanti attivisti per festeggiare lo smantellamento – in corso in questi giorni – del temuto impianto petrolifero Ombrina Mare 2. I calici sono stati alzati insieme ai componenti del gruppo scientifico, che ha dato un fondamentale contributo contro quel contestatissimo insediamento, e a Maria Rita D’Orsogna che di quella battaglia è stata grande protagonista con la sua infaticabile attività.
Il successo ottenuto con il definitivo no a un devastante progetto appartiene a tutti gli abruzzesi, ai cittadini in primo luogo ma anche a tante istituzioni locali, alle associazioni di categoria, alla Chiesa, alle associazioni, a sindacati e gruppi politici, ai movimenti… Le manifestazioni, gli incontri, i dibattiti, le prese di posizione, ogni intervento è servito per ribadire che la stragrande maggioranza degli abitanti di questa regione ha fatto scelte diverse per il proprio futuro: agricoltura di qualità, turismo, industria sostenibile… un futuro verde, insomma, e non nero-petrolio.
I concreti successi rappresentati dall’addio a Ombrina Mare, dall’abbandono del precedente e altrettanto devastante progetto a terra del Centro Olii di Ortona, dal definitivo no al pericolosissimo prelievo di gas sotto il lago di Bomba sono purtroppo offuscati da altri progetti all’orizzonte. I signori del petrolio, legati all’economia del secolo scorso, coadiuvati da quella parte della politica che tarda a volgere lo sguardo al futuro, non si sono fermati. Per il gas di Bomba è già stato presentato un altro progetto, incombono i nuovi pozzi di Rospo Mare e l’air-gun continua a imperversare, mentre il Parco Nazionale della Costa Teatina ha superato ogni record negativo. È infatti inutilmente atteso da ben 16 anni benché da molti mesi ci sia una perimetrazione redatta da un commissario straordinario il cui lavoro resta per il momento assurdamente chiuso nei cassetti della presidenza del Consiglio dei Ministri, sinora sorda a ogni sollecitazione.
Le battaglie riprenderanno già domani, con l’iniziativa su air-gun e Rospo Mare sulla spiaggia di Punta Penna a Vasto. Ma oggi è un giorno di festa. Alcuni dei protagonisti della lunga opposizione ad Ombrina vogliono brindare per salutare simbolicamente il pozzo che non ci sarà e la nave di prima raffineria che abbiamo rischiato di vedere per venti e più anni perennemente all’ancora di fronte alla costa abruzzese. Non a caso è stato scelto il trabocco di Punta Tufano, di Rinaldo Verì, convinto sostenitore degli interventi contro Ombrina. La sua macchina da pesca sorge proprio di fronte al sito del progettato impianto petrolifero ed è importante che si brindi proprio lì, per simboleggiare il successo della costa dei trabocchi contro la temuta e per ora fortunatamente scongiurata costa delle trivelle!

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