“Questa è la storia di un campo estivo pieno di emozioni e divertimento, persone sempre sorridenti e spensierate. Per me è molto commovente vedere finalmente animali che corrono verso la libertà. Ammiro le persone che curandoli e rimettendoli in sesto, sono riuscite a farli sopravvivere e a renderli felici. Oggi ho tentato di far volare un falco verso la sua amata casetta. Io ed Erika siamo riusciti a regalare a quell’animale la pura libertà”. Sergio Rinaldi è un bimbo di 9 anni e ha scritto questa lettera dopo aver partecipato al campo WWF “Cetacei e tartarughe” che si è svolto presso l’Oasi WWF di Policoro, dove ha sede il Centro recupero animali selvatici provinciale. Proprio l’ospedale degli animali è una delle esperienze più affascinanti per i piccoli partecipanti. Il momento clou, manco a dirlo, è quello della liberazione, assieme all’osservazione in mare aperto dei cetacei (stenelle, ma sono strati avvistati anche delfini comuni e capodogli) possibile grazie alla collaborazione con i ricercatori della Jonian Dolphin Conservation, che mettono a disposizione il loro catamarano per 3 uscite settimanali.
E poi gite a cavallo, escursioni nel bosco pantano, canoa, lezioni di biologia teoriche e “pratiche” (come assistere alle operazioni di inanellamento dei piccoli uccelli migratori). Insomma, i campi WWF si confermano un punto di eccellenza nell’offerta turistica e formativa rivolta ai giovanissimi.