Fulco Pratesi: “Grazie a lui salvammo il cervo sardo”
L’operazione Monte Arcosu la si deve prima di tutto a lui. Ad Antonello Monni. Nativo di Nuoro, medico oncologo, direttore sanitario a Cagliari e a Sassari. Grande conoscitore della natura sarda è stato per molti anni Delegato WWF per la Sardegna e Consigliere nazionale del WWF . Burbero e pungente, a parole ovviamente, è stato per lungo tempo l’anima dell’associazione in Sardegna. Quella delle origini, delle sfide impossibili. Perché anche Monte Arcosu è stata soprattutto una sfida.
“Quando Monni venne a sapere della vendita dell’allora riserva di caccia di Monte Arcosu, non ci pensò due volte – ricorda Antonio Canu, Presidente di WWF Oasi – . Sapeva cosa doveva fare. Propose all’amministratore della Società proprietaria della tenuta di acquistarla, per una somma improponibile per le scarse finanze del WWF del tempo, 600 milioni lire. Un azzardo. Ma come ha sempre affermato, non si poteva correre il rischio di far estinguere il cervo sardo, uno dei simboli della natura sarda e non solo. Quella che seguì fu una campagna di raccolta fondi straordinaria. Dove parteciparono in tanti, semplici cittadini, bambini delle scuole, detenuti, imprenditori”.
Insieme ad un fondo concesso dalla Comunità Europea, si raggiunse l’obiettivo. E nel 1985 Monte Arcosu divenne la più estesa Oasi di proprietà del WWF: 3.600 ettari. Una sfida, una grande intuizione.“Monni è stato un’eroe della natura e un autentico salvatore per il cervo sardo. Lo ricordo sempre determinato e appassionato, un vero maestro per tanti giovani attivisti in Sardegna” ha detto Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia
Anche se Monni da anni non era più direttamente coinvolto nella gestione dell’Oasi e non ricopriva più ruoli ufficiali nel WWF, restava uno dei riferimenti principali per i naturalisti e conservazionisti sardi, tra l’altro in tanti formati proprio da lui. Del suo e nostro sogno di salvare il cervo sardo dall’estinzione, oggi possiamo dire: missione compiuta. Grazie Antonello