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COP29, dopo un inizio incerto, questa settimana serve un cambio di passoo

Il WWF esorta le Parti a trovare un terreno comune e a sbloccare i finanziamenti necessari per promuovere l'azione globale per il clima

Siamo appena entrati nella seconda settimana della COP. I ministri sono arrivati e ora hanno il difficile compito di trovare un accordo su questioni e testi che i negoziatori non sono riusciti a concordare o a semplificare – in particolare il nuovo obiettivo finanziario per il periodo successivo al 2025 – il New Collective Quantified Goal on Climate Finance, noto come NCQG. Il WWF esorta le Parti a trovare un terreno comune e a sbloccare i finanziamenti necessari per promuovere l’azione globale per il clima e a inviare segnali politici forti sull’ambizione attraverso il rispetto delle raccomandazioni dell’inventario globale, in particolare l’eliminazione graduale di tutti i combustibili fossili. 

Nonostante la rapida approvazione di alcune norme chiave per il mercato del carbonio e alcuni nuovi NDC e obiettivi di riduzione delle emissioni annunciati da alcuni Paesi, il Programma di lavoro sulla mitigazione si è completamente arenato e le discussioni sono state sospese fino al prossimo anno. La mancanza di un segnale chiaro sull’esito dell’NCQG sta gettando un’ombra su molte altre aree che dipendono dai finanziamenti per progredire, tra cui vari punti relativi alla mitigazione e all’adattamento. Per risolvere questo problema, sono in corso consultazioni a vari livelli. Si attendono segnali politici anche dal Vertice del G20 che si terrà in Brasile questa settimana. 

Manuel Pulgar-Vidal, responsabile globale del clima e dell’energia del WWF, ha detto: “Come dice Jerry McGuire “Show me the money” (Mostrami di soldi). L’ammontare dei finanziamenti per il clima, insieme a chi li paga e a chi li riceve, sono fondamentali per sbloccare i negoziati e garantire un risultato forte alla COP29”. 

“Ciò che accadrà al G20 di Rio influenzerà ciò che accadrà a Baku, e forti segnali politici da parte dei leader del G20 saranno di grande aiuto per sbloccare i negoziati. In quanto economie più ricche del mondo, sono loro a tenere i cordoni della borsa dei finanziamenti per il clima. Con l’impegno profuso nei prossimi giorni, rimango fiducioso che vedremo un risultato che ci avvicinerà al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. 

 Un nuovo accordo sui finanziamenti per il clima, che risponda alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo, è fondamentale per consentire loro di fissare obiettivi ambiziosi di mitigazione e percorsi per raggiungerli. Deve anche garantire che possano adattarsi e rispondere alle conseguenze dell’aumento delle temperature. Non c’è tempo per rimandare, perché i Paesi devono presentare i loro nuovi piani climatici nazionali entro la COP30, nel novembre del prossimo anno. 

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