Con i negoziati sulla finanza per il clima alla COP29 di Baku che procedono a rilento a causa delle persistenti divisioni, si sperava che un forte segnale politico da parte dei Paesi del G20 avrebbe contribuito a dare nuovo slancio ai colloqui. Tuttavia, la dichiarazione dei leader del G20 pubblicata oggi a Rio de Janeiro non fornisce i chiari segnali sperati.
La dichiarazione ha riaffermato l’impegno del G20 a incrementare i finanziamenti per il clima, ma non ha fornito indicazioni sulla cifra o su altre questioni relative al nuovo obiettivo finanziario che si sta negoziando alla COP29, noto come Nuovo Obiettivo Collettivo Quantificato (NCQG).
È stato inoltre deludente non vedere un linguaggio più chiaro sui combustibili fossili. Sebbene i Paesi del G20 abbiano affermato il loro impegno a mettere in pratica le raccomandazioni dell’esito della COP dello scorso anno – noto come Global Stocktake – e a realizzare piani climatici nazionali allineati all’obiettivo di 1,5°C, non hanno menzionato esplicitamente la necessità di eliminare i combustibili fossili per ridurre rapidamente le emissioni.
Manuel Pulgar-Vidal, responsabile globale clima ed energia del WWF, ha dichiarato: “Questo non è stato il chiaro segnale politico che cercavamo dal G20. In quanto raggruppamento dei Paesi con le maggiori emissioni e che detengono l’85% del PIL globale, il G20 ha la responsabilità di assumere un ruolo guida nell’affrontare la crisi climatica. Non inviando segnali più forti sul livello di finanziamenti per il clima necessari o sull’urgenza di eliminare gradualmente tutti i combustibili fossili, ha perso l’opportunità di dare slancio alla COP29. Spetta ora ai negoziatori e ai ministri di Baku cercare il consenso sul rafforzamento dei finanziamenti per il clima e su un’azione più incisiva per garantire un risultato forte alla COP29”.