Ormai mesi fa in modo decisamente irrituale il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin aveva “spoilerato” l’esito del parere per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Vale la pena ricordare la vicenda per sottolineare la “serenità” in cui la Commissione ha svolto il proprio lavoro anche alla luce delle recenti nomine prevalentemente di carattere politico.
È stato pubblicato oggi sul sito del Ministero dell’Ambiente il parere della Commissione VIA sul Ponte sullo Stretto di Messina. L’esito, per certi versi scontato, inevitabilmente porta ad un parere contraddittorio e problematico dal momento che gli impatti ambientali dell’opera sono innegabili. Scrive infatti la Commissione: “Le medesime analisi del proponente conducono a ritenere che per alcuni siti della Rete Natura 2000 non è possibile concludere che il progetto non determinerà incidenze significative”.
La Commissione non riesce a dire di no, ma la Valutazione d’Incidenza Ambientale (VINCA) è esplicitamente negativa su alcune aree (quelle dei Peloritani) ed è contraddittoriamente positiva su altre. Questo si traduce in una lunga richiesta di monitoraggi ambientali che, sotto forma di prescrizioni, dovranno iniziare prima della redazione del progetto esecutivo tant’è che in tal senso vengono espressamente previste verifiche di ottemperanza.
Queste analisi, che in molti casi devono avere una durata almeno annuale, riguardano sostanzialmente ogni aspetto: dalle acque al suolo e sottosuolo, dalla fauna migratrice ai cetacei, dal rumore alle emissioni. A questo si aggiungano le prescrizioni su cantieri, cave, movimenti terra, impatto sui torrenti, ripascimenti. Sostanziali, inoltre, le richieste di approfondimento sui flussi di traffico effettivi, fondamentali quelle più volte reiterate riguardo la micro-zonizzazione sismica delle faglie capaci e attive.
Tutti questi argomenti sono stati oggetto di puntuali osservazioni del WWF Italia, delle Associazioni e dei Comitati: ma se il progetto andava bene e tutto era a posto, come più volte dichiarato da Stretto di Messina SpA, a che servono studi di tale portata e rilevanza? E se servono ancora approfondimenti così importanti, approfondimenti indispensabili per valutare l’opera, perché la Commissione ha dato parere favorevole? C’è una contraddittorietà manifesta in un parere favorevole a fronte di queste richieste prescrittive perché per loro natura queste sono propedeutiche al progetto esecutivo, indispensabili ai fini della valutazione del progetto definitivo.
L’insieme delle prescrizioni produce comunque due effetti nei confronti della Conferenza dei servizi prima e del CIPESS poi che dovrà decidere sul contratto al Consorzio Eurolink per la realizzazione del Ponte.
Senza l’ottemperanza delle prescrizioni non si conoscerà il reale progetto definitivo né il costo effettivo dell’opera e non si sarà certi del rispetto di una serie di normative anche comunitarie. Con questi due elementi che costituiscono variabili pesantissime, con la Commissione VIA che prima del progetto esecutivo ha previsto un’azione di verifica di ottemperanza, come può il CIPESS pensare di assegnare i lavori?
E ancora: di quale progetto esecutivo si parla? Dopo l’approvazione da parte del Parlamento che consente di procedere ad una cantierizzazione per fasi separate, il progetto esecutivo sarà anch’esso frammentato per fasi funzionali di cantiere. Ciò nonostante, molte delle prescrizioni, proprio perché propedeutiche, sono trasversali a tutte le possibili fasi di cantiere (si pensi ad esempio a quelle relative all’acqua o quelle sismiche): le prescrizioni sono poste a condizionare e orientare il progetto esecutivo, altrimenti non avrebbero senso per come sono state poste. Di fatto, la mancata ottemperanza di queste prescrizioni potrà legittimamente impedire di proseguire non solo e non tanto nei lavori, ancor più se “spezzettati” per fasi funzionali, quanto anche nel loro affidamento.
Lungi dall’essersi concluso, l’iter per l’approvazione del Ponte è già oggi foriero di contenziosi a tutti i livelli.