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"Vestiamo le Oasi di verde" chiude il suo 2024 a Rovigo e Bollate

Gli eventi di oggi hanno visto rispettivamente la messa a dimora di 900 e di 200 alberi.

Si sono tenuti oggi nelle Oasi Nuovo Bosco di Viale Amendola (Rovigo) e Il Caloggio (Bollate) gli ultimi due eventi del primo anno di “Vestiamo le Oasi di verde”, il progetto che unisce le forze di WWF Italia e Humana People to People Italia per rendere le Oasi del WWF ancora più verdi. Gli eventi di oggi hanno visto rispettivamente la messa a dimora di 900 e di 200 alberi con la partecipazione di decine di persone. In totale, tra novembre 2024 e novembre 2027 saranno piantati 30.000 alberi. Nell’iniziativa sono coinvolte oltre 30 delle 100 Oasi WWF. 

Intervenendo in specifiche aree che necessitano di ripristino, il progetto renderà queste preziose riserve naturali più resilienti al cambiamento climatico e ne aumenterà la biodiversità, contribuendo attivamente a raggiungere l’importante obiettivo dell’UE di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030.  

Gli obiettivi

La messa a dimora di centinaia di alberi in un’Oasi WWF ha diverse finalità, prima fra tutte quella di massimizzare i servizi ecosistemici forniti: aumenteranno la biodiversità, potranno assorbire più anidride carbonica dall’atmosfera, più in generale incrementeranno la resilienza delle Oasi al cambiamento climatico e il bosco sarà più bello e accogliente per una passeggiata. Allo stesso tempo, la messa a dimora di nuove piante ha diversi altri obiettivi secondari. Nel caso del Nuovo Bosco di Viale Amendola si è voluti procedere al ripristino delle zone colpite dai danni degli eventi atmosferici e alla realizzazione di una fascia arbustiva per la protezione del torrente. Mentre nell’Oasi Il Caloggio l’obiettivo era la creazione di un nuovo bosco su un terreno privato attualmente ad uso agricolo abbandonato. 

Durante tutti gli interventi sono ovviamente privilegiate specie indigene ed esemplari con un patrimonio genetico appropriato provenienti da vivai locali e certificati. Tra le specie messe a dimora nell’Oasi Nuovo Bosco di Viale Amendola ci sono ginestra, betulla bianca e pungitopo mentre nell’Oasi Il Caloggio sono stati messi a dimora frassino maggiore, melo selvatico e spincervino.  

Humana People to People Italia è un’organizzazione non profit che da oltre 25 anni si occupa di prolungare la vita degli abiti attraverso l’attività di raccolta, selezione e vendita ed è presente con oltre 5.500 contenitori stradali per la raccolta degli indumenti usati, 18 negozi vintage e second hand e un canale e-commerce. Attraverso la sua attività, finanzia progetti sociali e ambientali in Italia e nel mondo: Humana Italia è infatti parte della Federazione Humana People to People, presente in 46 paesi con oltre 1.500 progetti di sviluppo che nel 2023 hanno migliorato le condizioni di vita di circa 18 milioni di persone.  


La messa a dimora di alberi è un’azione intrapresa anche da altre consociate della Federazione e si inserisce nei progetti di attivismo climatico di Humana Italia, come gli Orti 3C – Coltiviamo il Clima e la Comunità e i percorsi di educazione alla cittadinanza globale. L’iniziativa è parte della campagna di Humana “Vestiamo il futuro di verde” che proseguirà fino al 2030 con l’obiettivo di piantumare complessivamente 85.000 piante. 

La dimensione sociale

Per Humana e WWF è fondamentale che il progetto “Vestiamo le Oasi di verde” abbia sia una dimensione ambientale sia sociale, per questo tutte le attività di piantumazione e le iniziative di raccolta straordinaria di abiti prevedono il coinvolgimento attivo della cittadinanza, delle scuole e della pubblica amministrazione. Questi momenti rappresentano infatti importanti occasioni per sensibilizzare da una parte sull’importanza della biodiversità e della tutela delle aree naturali e dell’altro sulla necessità di promuovere modelli circolari ad impatto sociale nel settore tessile a beneficio delle persone e del pianeta.   

Il progetto fa parte della campagna OUR NATURE del WWF che punta a ripristinare specie e habitat attraverso la raccolta di dati scientifici, il coinvolgimento di cittadini e la diffusione della conoscenza dei benefici resi all’uomo dalla Natura. 

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