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L’Oasi di Bosco Rocconi

Tra le tante Oasi acquistate con  le donazioni e i contributi dei Soci WWF, quella di Bosco Rocconi, acquisita nel 1994, riveste un’ importanza particolare. Intanto perché i fondi necessari derivarono non solo da una raccolta fondi nelle…

Tra le tante Oasi acquistate con  le donazioni e i contributi dei Soci WWF, quella di Bosco Rocconi, acquisita nel 1994, riveste un’ importanza particolare. Intanto perché i fondi necessari derivarono non solo da una raccolta fondi nelle piazze ma anche da una donazione cospicua di colui che per primo scoperse il fascino di quella selvaggia gola boscosa persa nel paesaggio agricolo e pastorale della Maremma interna.
Quando Riccardo Nardi, uno dei maggiori esperti di rapaci d’Italia, mi portò a vedere quei luoghi di cui caldeggiava l’acquisto, rimasi colpito della sua ricchezza paesaggistica ed ecologica. Orridi rocciosi precipiti su  corsi d’acqua cristallini rivestiti da una macchia che conserva esemplari plurisecolari di lecci e altre latifoglie, piccole radure costellate di orchidee selvatiche e percorse da lepri, testuggini terrestri, caprioli e cinghiali, e una foresta mesofila che ospita nei suoi anfratti le tane di tassi, istrici, martore, gatti selvatici e volpi. Ma soprattutto pareti rocciose impennacchiate da colossali patriarchi arborei dove nidifica la più alta varietà di uccelli rapaci che negli aridi territori circostanti trovano le loro prede.
Oltre al lanario, il più raro falcone della fauna europea, il pellegrino dal volo fulmineo, il biancone definito anche “l’aquila dei serpenti”, la poiana, il falco pecchiaiolo ghiotto di insetti, il gheppio, lo sparviero, l’astore, e tanti altri che nei 139 ettari di questo avamposto roccioso dominante sulle colline hanno trovato asilo e riparo.
Ma  le preziose attrattive di quest’Oasi sono anche le tante specie di una biodiversità minore altrove rara o scomparsa: bisce e vipere elusive, picchi di varie specie, compreso il raro muraiolo, passeri solitari e averle, ghiandaie chiassose e rane dalmatine, salamandrine dagli occhiali queruli allocchi e assillanti assioli in un quadro ecologico di insuperabile ricchezza e varietà.   
Fulco Pratesi
 

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