Oggi inizia l’ultimo round dei negoziati contro l’inquinamento da plastica nel mondo

I rappresentanti di Stati e organizzazioni sono chiamati a finalizzare un Trattato che ponga fine all'inquinamento da plastica.

Il quinto e ultimo round di negoziazioni per un Trattato volto a porre fine all’inquinamento da plastica, che si terrà a Busan nella Repubblica di Corea dal 25 novembre al 1 dicembre, rappresenta un’opportunità storica per dimostrare come possiamo risolvere insieme i problemi ambientali globali.

Il WWF avverte che se i governi non riusciranno a trovare un accordo su misure specifiche e vincolanti a livello globale, difficilmente riusciranno a mantenere la promessa fatta due anni fa di creare uno strumento forte ed efficace in grado di porre fine all’inquinamento da plastica.

“Per proteggere le generazioni presenti e future da un mondo sopraffatto dall’inquinamento da plastica e dal peso iniquo che questo impone alle comunità più vulnerabili, abbiamo bisogno di regole globali vincolanti. I negoziatori hanno il sostegno non solo da parte della comunità scientifica, ma anche della maggioranza dei governi, dei cittadini e delle imprese: un Trattato globale con obblighi giuridicamente vincolanti è l’unico modo per affrontare la crisi globale dell’inquinamento da plastica. Bisogna dare priorità alle misure più urgenti e dirimenti per affrontare il problema alla radice e creare un trattato forte e incisivo” ha dichiarato Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia.

In particolare, il WWF invita i governi a garantire che all’INC-5 venga adottato un Trattato che includa quattro misure globali vincolanti essenziali per l’intero ciclo di vita della plastica:

  1. Divieti globali e l’eliminazione progressiva dei prodotti in plastica e delle sostanze chimiche più dannose e problematiche; 
  2. Requisiti globali obbligatori di progettazione dei prodotti che garantiscano sicurezza e facilità di riutilizzo e riciclo; 
  3. L’individuazione dei finanziamenti richiesti e indicazioni chiare sul come tali risorse saranno distribuite per un cambiamento equo a livello di sistema;
  4. L’identificazione di meccanismi decisionali per garantire che il Trattato possa essere rafforzato e adattato nel tempo.

Se tali misure non verranno incluse, il mondo rischia un aumento esponenziale dell’inquinamento da plastica, che già minaccia in maniera considerevole la natura e le persone.

La maggioranza dei governi ha già richiesto o in qualche maniera sostenuto, anche solo indirettamente, come nel caso dell’Italia attraverso posizioni dell’Unione europea, tali misure. Resta da vedere se queste promesse verranno mantenute.

“Il testo del Trattato deve rispecchiare in modo inequivocabile le misure richieste e sostenute dalla maggioranza dei governi. Non si deve lasciare spazio per interpretazioni alternative, derivanti dagli interessi di singoli governi. Un trattato forte e vincolante è una priorità che dovrà essere portata avanti anche a scapito della ratifica da parte di tutti i governi, e se necessario bisognerà essere anche pronti a trovare un altro foro per la sua approvazione” ha dichiarato Eirik Lindebjerg, Responsabile Politica Globale sulla Plastica e Capo Delegazione del WWF all’INC-5.

Note per i redattori

1. Il WWF invita i governi a garantire che all’INC-5 venga adottato un Trattato che includa quattro misure globali vincolanti essenziali per l’intero ciclo di vita della plastica. Ulteriori dettagli su queste misure sono disponibili sul sito del WWF.

2. Secondo il Global Plastic Navigator del WWF, piattaforma interattiva che traccia le posizioni dei governi sulle diverse misure del trattato:

  • 146 paesi, hanno richiesto o sostenuto, come nel caso dell’Italia,  divieti globali ed eliminazioni graduali di prodotti in plastica problematici e sostanze chimiche di preoccupazione;
  • 147 paesi hanno richiesto o sostenuto, come nel caso dell’Italia, requisiti globali di progettazione dei prodotti e sistemi per la transizione verso un’economia circolare non tossica;
  • 167 paesi hanno richiesto o sostenuto, come nel caso dell’Italia, meccanismi di supporto all’implementazione;
  • 102 paesi, tra i quali non è presente l’Italia, hanno richiesto o sostenuto meccanismi basati su evidenze per rafforzare il trattato nel tempo.
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