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Urgono maggiori tutele per gli squali

Il 61%  degli stock ittici mondiali sono completamente sfruttati e il 29 % sono sovrasfruttati e questo minaccia anche la sopravvivenza dei tantissimi che vivono grazie alla pesca, come ricorda il progetto europeo WWF Fish Forward.  L’Europa ha…

Il 61%  degli stock ittici mondiali sono completamente sfruttati e il 29 % sono sovrasfruttati e questo minaccia anche la sopravvivenza dei tantissimi che vivono grazie alla pesca, come ricorda il progetto europeo WWF Fish Forward.  L’Europa ha reso obbligatoria l’etichettatura per il pesce e i prodotti ittici in modo da dare ai consumatori le informazioni necessarie per fare acquisti consapevoli e sempre più sostenibili, ma per quanto riguarda la gestione della pesca a livello internazionale non si sta facendo abbastanza per mettere dei limiti alla pesca delle specie più minacciate, come ad esempio gli squali.
Nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico non ci sono ad esempio limiti per la pesca  delle verdesche, una specie di squalo a rischio di collasso. Il WWF chiede all’Europa e agli enti che gestiscono la pesca a livello internazionale che vengano prese misure di gestione della pesca degli squali in tempi rapidi.
Proprio l’Europa ha un ruolo chiave  nella pesca, nel consumo e nel commercio internazionale di squali e di prodotti derivati come pinne,  cartilagine, pelle e naturalmente carne comunemente  identificata con i nomi di verdesca, smeriglio, spinarolo, palombo, gattuccio, mako.
L’Italia ha una responsabilità ancora maggiore essendo il  principale consumatore di carne di squalo d´Europa (secondo la Shark Alliance, federazione  che raccoglie oltre 100 tra associazioni ambientaliste e di ricerca di tutta Europa impegnate nella difesa degli squaliformi, nel 2006 l’Italia ha importato più di 13mila tonnellate di prodotti di squalo).
In un mondo in cui la pesca dà lavoro a 800 milioni persone il pesce pescato in maniera sostenibile, senza generare sovrasfruttamento, è la risposta per ridurre gli impatti su  oceani e mari ed assicurare posti di lavoro per pescatori, trasformatori e ai commercianti nel lungo periodo.
 

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