L’Area Marina Protetta di Miramare sarà costretta entro l’anno ad abbandonare la sua storica sede operativa all’interno del Castelletto omonimo. Il direttore del Polo museale regionale di Miramare ha infatti intimato al WWF, gestore dell’area marina protetta per conto del Ministero dell’Ambiente, di lasciare gli spazi del Parco finora in concessione.
In Italia accade anche questo: il paradosso di un centro d’eccellenza, punto di riferimento per la conservazione, la ricerca e l’educazione ambientale, frequentato ogni anno da migliaia di visitatori, che si ritrova “sfrattato” dalla sua sede storica, con una decisione rovesciata rispetto alla promessa di rinnovo di un anno fa. Per scongiurare questa sciagurata ipotesi il WWF ha lanciato una petizione su change.org.
“Allontanare la Riserva Marina da Miramare vuol dire mettere a rischio 30 anni di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale – ha detto la Presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi – . Il valore di un monumento architettonico e ambientale leggendario. La prima Area Marina Protetta nella storia della conservazione dei mari italiani, modello di riferimento da sempre, messa in discussione. Miramare non è solo una leggenda per il castello e gli Asburgo (peraltro sensibili difensori della natura) ma anche per il suo mare e per la nostra gestione. Le istituzioni dovrebbero premiare e sostenere una gestione virtuosa come quella di Miramare, i modelli efficaci, non penalizzarli. Ricorreremo in tutte le sedi competenti per difendere il nostro lavoro, Trieste e il suo mare. Ovviamente auspichiamo un tavolo di concertazione per arrivare ad una soluzione condivisa”.
Il WWF ha subito coinvolto il ministero dell’Ambiente, che ha prontamente chiesto conto al Polo museale con una nota dello scorso 26 ottobre, nella quale il vertice della Direzione Generale Conservazione della Natura ha espresso viva preoccupazione invitando la Direzione generale Musei alla collaborazione, auspicando che venga portato a termine nel più breve tempo possibile l’accordo per il rinnovo della concessione.
Il WWF si è reso disponibile a soluzioni diverse: non è prioritario mantenere la sede nel Castelletto, nonostante sia la sede storica da 30 anni, se l’obiettivo è la sua valorizzazione storica e architettonica, ma chiede di poter contare su una sede operativa adeguata all’interno del parco demaniale, e di mantenere la fruizione esclusiva degli spazi del Bagno ducale.
L’auspicio del WWF è che si possa arrivare ad un accordo con il Polo museale che consenta all’Ambiente e ai Beni culturali, due presenze inscindibili di Miramare, di collaborare e non di escludersi a vicenda.