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Lo storico ritorno della tigre in Kazakistan

Sono circa 5.500 le tigri in natura in tutto il continente asiatico, in Kazakistan erano estinte da 70 anni

Era estinta da 70 anni nel paese asiatico

Bogdana e Kuma hanno volato per più di un giorno dal loro centro per i felini in Olanda, presso lo zoo di Landgoed Hoenderdaell, fino in India, nella Riserva Naturale Statale di Ile-Balkhash. Tenute d’occhio H24 dai loro custodi, le due tigri dell’Amur (ne restano appena 750 allo stato selvatico tra Cina e Russia) sono arrivate in Kazakistan con l’obiettivo di ripopolare, nel giro di un alcuni anni, le foreste alluvionali kazake lungo le rive dei fiumi Ili e Syr Darya grazie alla progenie di questi due esemplari.
Da diversi anni ormai WWF, insieme al governo del Kazakistan, sta attuando un programma per riportare le tigri a Pribalkhashye. Lo sterminio della specie iniziò durante il periodo dell’Impero russo e l’ultima tigre kazaka fu uccisa nel 1948. Decenni dopo, i felini stanno tornando in Kazakistan.

Siberian Tiger, or Amur tiger, (Panthera tigris altaica) walking in the water in Russia.

Resteranno in area controllata in attesa della progenie

Tutto nasce nell’estate del 2024, quando viene firmato un memorandum tra il Comitato per le foreste e la fauna selvatica della Repubblica del Kazakistan e il centro olandese. L’accordo prevede il trasferimento gratuito di due tigri in Kazakistan per ulteriori riproduzioni e il rilascio della loro prole. Nello zoo olandese, i felini vivevano nelle condizioni più naturali possibili.
Secondo gli esperti Bogdana e Kuma hanno il 60% di possibilità di riprodursi. I cuccioli di tigre nati nell’area controllata della riserva Ile-Balkhash saranno allevati seguendo gli standard e i protocolli internazionali per il rilascio di animali nati in cattività. Raggiunti i due anni d’età, le giovani tigri nate grazie a questo ambizioso programma saranno preparate per il rilascio in natura, monitorate costantemente e assistite da un membro del personale dedicato. Un veterinario dell’Associazione Zholbarys è stato formato per questo specifico ruolo.

“Si tratta di un evento storico, parte di un ambizioso programma del governo del Kazakistan, sostenuto dal WWF e dall’UNDP, per ripristinare l’ecosistema del delta del fiume Ile-Balkhash e reintrodurre le tigri nella regione. Questi predatori si sono estinti in Kazakistan più di 70 anni fa, “, ha aggiunto.
Il trasferimento delle tigri è un passo importante non solo in termini di ritorno dei grandi felini nella loro area storica, ma anche per il ripristino di un ecosistema sano, che andrà a beneficio sia delle persone che della natura. Questo progetto simboleggia gli sforzi globali per conservare la biodiversità e mantenere un equilibrio ecologico.
Il ministro dell’Ecologia e delle Risorse naturali Yerlan Nysanbayev ha anche annunciato che nel 2025 è previsto l’arrivo di tre o quattro tigri dalla Russia. Nel 2018, il Kazakistan ha creato la riserva Ile-Balkhash con una superficie di oltre 415.000 ettari, che ospiterà non solo felini, ma altri animali rari e minacciati. Nel 2022, circa 50 kulan (gliasini selvatici asiatici) sono stati trasportati dal Parco Nazionale di Altyn-Emel alla riserva di Ile-Balkhash. Nel 2018 è stata avviata anche la reintroduzione dei cervi di Bakhara. Ora, il loro numero è aumentato a più di cento individui.

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Tigre in ripresa

Nel 2010 si contavano appena 3.200 tigri in natura, un trend che sembrava lasciare poche speranze. Ci sono voluti 15 anni di attività e progetti di conservazione e oggi, anche grazie al WWF, la tigre sta mostrando segnali di ripresa: la stima è di poco più di 5.500 tigri in natura in tutto il continente asiatico, distribuite in maniera disomogenea in 10 paesi : India (che ospita la popolazione più numerosa), Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia. Anche l’areale di distribuzione ha subìto nei decenni scorsi un drammatico declino, e oggi la specie occupa appena il 5% del suo areale storico.

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