Nel corso di un meeting della Conferenza sulla Leadership Globale in Artico (glacier) convocato dal Governo degli Stati Uniti come presidenza di turno del Consiglio Artico, un forum intergovernativo che raccoglie le nazioni e le popolazioni delle regioni artiche, è stata approvata una dichiarazione nella quale si afferma “.. la forte determinazione a lavorare insieme e con altri per raggiungere un risultato positivo e ambizioso nei negoziati internazionali sul clima a Parigi quest’anno”. Gli Stati hanno chiesto maggiori ricerche sugli impatti del cambiamento climatico in Artico e maggiori investimenti nelle soluzioni “low carbon” per migliorare le condizioni di vita e promuovere la crescita economica sostenibile delle comunità artiche. La dichiarazione è stata sottoscritta dagli stati artici e da quelli che siedono nel Consiglio Artico come osservatori, tra cui l’Italia. Il WWF ha chiesto anche altre misure per contenere i cambiamenti climatici e promuovere la resilienza in un Artico che sta rapidamente cambiando volto per effetto dei cambiamenti climatici.
In occasione della Conferenza, il Presidente USA, Barack Obama, ha tenuto un importante discorso in cui ha rilevato che la situazione climatica sta precipitando ed è urgente l’azione forte per limitare drasticamente i gas serra.
“Il Presidente Obama reclama un’azione significativa per il clima, ci auguriamo che questo diventi una priorità assoluta della sua Amministrazione e di tutti i Governi del mondo, con massima coerenza –ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – Costruire delle comunità ‘resilienti’, ovvero, capaci di reagire agli effetti del cambiamento climatico fondate su energie pulite e nuovi posti di lavoro , proteggere la natura e i paesaggi, salvaguardare la cultura e la prosperità delle comunità artiche sono i pilastri fondamentali per dare un futuro all’Artico. Le trasformazioni che stanno avvenendo nelle regioni artiche a partire dagli anni ’60, con il drammatico aumento delle emissioni di CO2 a livello globale, hanno un’influenza sul clima di tutto il Pianeta, in un vortice di meccanismi di feedback positivi che accelerano la fusione dei ghiacci e del permafrost, liberando nuove riserve di carbonio sotto forma sia di metano che di CO2. Vedere in tutto questo solo un’occasione per trivellare e liberare nuove riserve fossili sarebbe folle, gli interessi di una visione corta hanno portato tutti noi a questa situazione: occorre dire basta, raccogliendo anche l’invito di Papa Francesco, che proprio oggi ha indetto una Giornata di Preghiera per la Salvaguardia del Creato, e che nella sua Enciclica Laudato si’ ha richiamato a fare della salvaguardia della casa comune una priorità che superi di gran lunga gli appetiti individuali”.
“La situazione in Artico sta rapidamente precipitando – ha sottolineato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia- Il National Snow and Ice Center ha segnalato che quest’anno, 2015, a marzo la massima estensione della superficie marina ghiacciata invernale (che rappresenta il periodo nel quale tale estensione si amplia e si rafforza) è stata di 14.280 milioni di km quadrati, la più bassa delle massime estensioni invernali di tale superficie da quando esistono le registrazioni satellitari dal 1979. Nel 2012 è stata registrata la massima riduzione della superficie della banchisa estiva artica. Obama ha parlato dall’Alaska, una regione dove gli effetti dell’impatto del cambiamento climatico sono molto eclatanti A maggio la temperatura di molte città in Alaska superava i 30°C ed era superiore persino a quelle presenti in alcune città del Texas. Per tutta l’estate la regione è stata funestata da incendi. La fusione dei ghiacci ha portato allo stremo molte specie animali, con fenomeni particolari come alcuni affollamenti di massa di migliaia di trichechi sulle coste che è diventato una metafora di quello che potrebbe succedere a molte specie, inclusa la nostra.”
“Occorre agire urgentemente per minimizzare gli effetti delle altre minacce per la natura e le popolazioni locali nelle regioni artiche –ha concluso Bologna – E’ necessario esercitare un controllo nel settore dei trasporti navali (per esempio bandendo l’uso dei combustibili più inquinanti) e promuovere lo sviluppo sostenibile con la salvaguardia del delicato equilibrio della regione”.