La “legge europea 2014”, appena approvata definitivamente dal Senato, proibisce la cattura di uccelli con le reti (articolo 21) e di tutti gli altri mezzi vietati dalla “direttiva uccelli”, ed estende il divieto di commercializzazione per tutti gli uccelli viventi allo stato selvatico nel territorio europeo (articolo 22).
Dopo decenni di battaglie, denunce e soprattutto di condanne dall’Unione Europea anche l’Italia vieta la pratica barbara, vergognosa ed anacronistica della cattura con reti, vischio, trappole, roccoli, di migliaia di uccellini poi “carcerati” per mesi in gabbie minuscole, spesso tenuti al buio o accecati, con scarsi cibo ed acqua.
Erano queste le “antiche tradizioni” , tuttora in uso in molte regioni del nord, per poter fare i famosi piatti di “polenta e osei”, che ora si dovranno rassegnare ad abbandonare. Ogni anno centinaia di Guardie volontarie venatorie del WWF sono impegnate nel combattere questo fenomeno particolarmente concentrato nelle aree più ‘calde’ come , ad esempio, le Valli Bresciane, ma anche alcune piccole isole. L’Italia è infatti un ponte naturale tra l’Europa e il Mediterraneo e i piccoli uccelli migratori, come pispole, pettirossi, merli, allodole, utilizzano le nostre campagne e vallate per riposarsi e trovare nutrimento nel loro lungo viaggio.
“Finalmente è stato dato ascolto alle ragioni del diritto, dell’Europa , della scienza ma soprattutto del cuore – dichiara il WWF – la strage di piccoli uccelli migratori , sin dalla prossima stagione venatoria sarà vietata, anche grazie alle migliaia di persone che si sono mobilitate per chiedere la cancellazione dell’uso dei “richiami vivi” , insieme alla nostra associazione e a tante altre associazioni ambientaliste ed animaliste. Non è un’abolizione della caccia ma di uno dei suoi volti più crudeli: finalmente le centinaia di migliaia di uccelli selvatici, fino ad oggi usati come i “fischietti viventi”, potranno volare liberi anche sui nostri cieli”.
Occorre ricordare che questa nuova norma era dovuta da tempo, perché l’utilizzo dei richiami vivi a fini venatori e dei mezzi come le reti per catturali, sono vietati da anni dalle direttive Europee e l’Italia era sotto procedura di infrazione . Queste le chiare parole della Commissione Europea:” in Italia l’attività venatoria non ha alcun bisogno dei richiami vivi”. Il 22% dei crimini contro l’ambiente in Italia riguarda i danni contro la fauna protetta e la pratica dell’uccellagione è uno dei tasselli più difficili da eradicare.
“Con grandissima soddisfazione e gioia ringraziamo tutti coloro, parlamentari e membri del Governo , che hanno contribuito con i loro voti ed interventi a questo grande risultato . Ringraziamo ii molti senatori, di tutte le parti politiche, che hanno ascoltato le richieste di legalità e di amore per la natura vivente delle associazioni come il WWF” .