Nei giorni scorsi a Maputo le autorità del Mozambico hanno distrutto quasi 2 tonnellate e mezzo di avorio e ben 86 corni di rinoceronte: molte delle corna e alcune zanne d’avorio provenivano da un recente sequestro record nel Matola, con 65 corni di rinoceronte sequestrati. Dodici di queste corna sono state poi successivamente rubate e il furto ha portato all’arresto di 4 funzionari di polizia, anche se le corna non sono state recuperate. Il rogo di avorio e corni dimostra che il governo è determinato nella battaglia contro i trafficanti di fauna, ma il WWF è preoccupato per l’eventuale perdita di prove importantissime.
“Temiamo che siano state distrutte, con corna e zanne, anche le prove del recente sequestro record nel Matola – ha detto Anabela Rodrigues, direttore del WWF-Mozambico – . Prove del DNA che avrebbero potuto essere utilizzate per perseguire i criminali e spezzare reti di trafficanti fauna selvatica”.
Elisabeth McLellan, a capo del Wildlife Crime Initiative: “Ci auguriamo che i campioni di DNA siano stati prelevati dalle corna di rinoceronte, come previsto dai protocolli CITES, prima della loro distruzione: in tribunale sarebbero prove decisive. Senza queste informazioni, sarà più difficile portare i criminali coinvolti nel traffico di corni alla giustizia.
Ora le autorità devono concentrarsi su altre azioni cruciali, tra cui ulteriori sforzi antibracconaggio, rafforzando i processi giudiziari e migliorando la gestione locale delle risorse naturali. Inoltre, sottolinea il WWF, non è ancora del tutto chiaro come questi eventi di distruzione influenzino il comportamento dei consumatori.