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Buone notizie per la tigre siberiana

In Russia la popolazione della tigre siberiana (o dell’Amur) è salita a ben 540 individui negli ultimi dieci anni (rispetto ai 430-500 del censimento 2005), secondo i dati diffusi dal governo russo. “Siamo lieti di apprendere che il…

In Russia la popolazione della tigre siberiana (o dell’Amur) è salita a ben 540 individui negli ultimi dieci anni (rispetto ai 430-500 del censimento 2005), secondo i dati diffusi dal governo russo. “Siamo lieti di apprendere che il numero di tigri dell’Amur è aumentato in tutti i settori chiave in cui il WWF ha lavorato per molti anni”, ha detto Igor Chestin, a capo del WWF Russia. “Questo successo è dovuto all’impegno della leadership politica della Russia e la dedizione instancabile di ranger e ambientalisti che operano  in condizioni molto difficili”.
Secondo i risultati provvisori del censimento, ora ci sono tra le 480 e le 540 tigri siberiane nell’areale di distribuzione, tra cui  circa 100 cuccioli. Il 95 per cento della popolazione mondiale di questa sottospecie di tigre vive nell’estremo Oriente della Russia. Organizzato dal governo russo con il sostegno dell’Amur Tiger Center e il WWF, il censimento in corso ha interessato oltre 150.000  chilometri quadrati di habitat di questa sottospecie di tigre a forte rischio di estinzione.
Circa 2.000 specialisti sono stati coinvolti nella ricerca sul campo, mentre l’uso delle tecnologie come il GPS, navigatori satellitari e fototrappole hanno fornito preziose indicazioni e rare immagini. Ruolo chiave per il raggiungimento di questi risultati sono stati i recenti sforzi antibracconaggio, con pene più severe e l’introduzione dei reati penali per la caccia illegale, la detenzione e il commercio di animali in via di estinzione e le loro parti.
“La chiave è un forte sostegno politico. Dove l’abbiamo, in paesi come la Russia e l’India, stiamo vedendo grandi risultati”, ha dichiarato Mike Baltzer, Leader della Tigers Alive Initiative del WWF. ‘”Nel sud-est asiatico invece, dove il sostegno politico è più debole, ci troviamo di fronte ad una crisi di incredibile portata. Senza un’azione urgente, questi paesi rischiano di perdere per sempre le loro ultime tigri insieme alle loro ultime foreste vergini”. Per salvare la tigre è necessario infatti fermare la deforestazione e il bracconaggio.

Il WWF esorta tutti i paesi che ospitano ancora popolazioni di tigre in natura a condurre un censimento come questo, tappa decisiva per raggiungere l’obiettivo che il WWF si è prefissato: raddoppiare il numero di tigri entro il 2022 (Tx2). Censimenti globali sono  necessari in tutti i paesi del sud est asiatico per accertare il reale status delle popolazioni di questo grande predatore. Esperti provenienti della Malesia infatti sospettano che il numero delle tigri si siano ridotte ad appena 250-340 individui, rispetto ad una stima precedente  di 500, e così sembra per altre popolazioni di quell’area.
Il WWF chiede che ricerche sul campo si svolgano anche in Malesia, Indonesia, Thailandia, Birmania, Laos, Cambogia e Vietnam. Lo scorso gennaio, l’India ha pubblicato i suoi ultimi risultati, che parlano di un incremento da 1.706 a 2.226  individui nel 2010. Risultati di studi sul territorio sono attesi in Bangladesh e Bhutan entro la fine dell’anno. La Cina ha in programma di realizzare in censimento della tigre la prossima estate e raggiungere l’obiettivo “bracconaggio Zero”, mentre il Nepal ha svolto il suo ultimo censimento nel 2013.
 

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