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Gran finale per la campagna foreste

Stretta finale per la Campagna Foreste del WWF che in queste settimane ha raccontato l’importanza di difendere il cuore verde del nostro pianeta, ovvero, quel patrimonio naturale da cui dipende la vita di tutti noi e il sostentamento…

Stretta finale per la Campagna Foreste del WWF che in queste settimane ha raccontato l’importanza di difendere il cuore verde del nostro pianeta, ovvero, quel patrimonio naturale da cui dipende la vita di tutti noi e il sostentamento di oltre un miliardo e mezzo di persone.

Domenica 24 maggio  è la volta dell’evento di chiusura : domenica 24 maggio il WWF aprirà le porte gratuitamente in 80 delle 100 oasi sparse in tutta Italia per far toccare con mano l’impegno dell’Associazione e dei tanti volontari nel difendere la biodiversità in Italia.

Sono circa un centinaio le Oasi del WWF, per una superficie di circa 35.000 ettari:  circa Oasi 40 tutelano aree boschive, di cui una ventina sono costituite esclusivamente da foreste. La superficie forestale tutelata dal WWF nelle Oasi è di circa 11.000 ettari.  Domenica 24 maggio le Oasi saranno aperte gratuitamente a tutti .

La Giornata Oasi è dedicata ad un grande progetto: salvare il Parco di Dzanga Sangha –  nel Bacino del Congo – l’area più ricca di biodiversità dell’Africa e tra le prime 10 nel mondo esposte al rischio deforestazione, habitat di gorilla, elefanti. Il WWF vuole consegnare un rifugio sicuro per le popolazioni in fuga dalla distruzione del proprio ambiente, dalle guerre per costruire uno sviluppo sostenibile e duraturo. Fino a domenica 24 maggio si può ancora donare, via sms o chiamando al 45503 rispondendo all’invito appassionato lanciato “da chi crede ancora di poter cambiare il mondo e lo fa!” e rilanciato sul territorio, sui media , sul web attraverso un vero tam tam per la natura reso possibile dalla partecipazione di tantissimi amici, partner e media partner, gente comune e testimonial.  

La natura è un diritto inalienabile composto di beni comuni, accessibili, equamente distribuiti – ha detto Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia –  Ciò che ha ispirato il WWF 50 anni fa è ancora oggi valido: restituire alla comunità una biodiversità intatta, mettere in evidenza il rapporto tra uomo e natura, educare all’attenzione per habitat e specie, eliminare le minacce che stanno alterando gli equilibri del pianeta, cambiare i comportamenti che portano a scelte sbagliate. Il WWF pone la natura al centro della sua azione. E le Oasi ne sono la parte fondante. La natura, in Italia e nel mondo può sopravvivere solo grazie al sostegno di tutti e l’appello lanciato per le foreste dell’Africa è la dimostrazione che la difesa dell’ambiente deve andare anche oltre i nostri confini”.
 

FESTA DELLE OASI, DAL NORD AL SUD :

In Sicilia, nelle Saline di Trapani e Paceco pedalata tra le vasche di raccolta del sale. In Basilicata laboratori sull’acqua ed escursione in trekking a Policoro, in Puglia a Torre Guaceto (Brindisi) laboratori con nidi per i pipistrelli (BatBox). In Sardegna a Monte Arcosu (CA) il cibo è protagonista con lo Street Food e lo Chef Riccardo Porceddu. In Abruzzo escursione nelle Gole del Sagittario (AQ) e attività sull’uso delle erbe. In Campania una grande caccia al tesoro per ragazzi nell’Oasi Bosco di San Silvestro (CE),  laboratorio didattico sulla preistoria nell’Oasi di Serre Persano (Salerno), all’Oasi Lago di Conza (AV) laboratori per la preparazione della pasta fresca;  cavalcate speciali a dorso d’asino e cavallo all’Oasi Pantano del Pignola (MT). In Toscana, culla di Oasi ‘storiche’ del WWF, laboratori su disegno e foto a Orbetello, e passeggiata negli Stagni di Focognano (Fi).  Cibo ed eccellenze locali protagoniste ad Alviano (Terni), in Abruzzo all’Oasi  Calanchi di Atri (TE) mostra mercato sulle eccellenze alimentari del territorio. Cibo protagonista anche all’Oasi di Serranella, con passeggiata naturalistica ai ruderi del Mulino Comunale di Sant’Eusanio del Sangro. Tutto dedicato all’osservazione naturalistica il programma dell’Oasi di Ripa Bianca di Jesi (AN). In Emilia evento nell’Oasi di Montovolo tra i suggestivi castagni. In Piemonte, all’Oasi di Valmanera (AT) visite lungo i sentieri e gli ambienti più caratteristici. In Friuli, nell’Area marina protetta di Miramare,  laboratorio per i bambini e famiglie dedicato alle balene. A Vanzago (Milano) visite al Centro Recupero animali selvatici, con rapaci e piccoli mammiferi in cura e incontri ravvicinati con le mucche dell’antica razza varzese e laboratori. All’Oasi Palude del Busatello (Verona), costruzione di mangiatoie per piccoli uccelli con materiali di recupero. A Le Bine in Lombardia visite guidate e mostra fotografica “Inside Africa”.  A Valpredina, nelle prealpi bergamasche, inaugurazione centro visite con liberazione di alcuni rapaci curati.  Nell’Oasi Golena di Panarella (parco del Delta del Po) inaugurazione e visita della fattoria didattica di Corte Milana.

NATURA IN …MUSICA 

Grazie ad uno speciale accordo tra WWF e Conservatori, per la Giornata delle Oasi nelle Oasi di Monte Arcosu (CA), Valle Averto  e Penne (PE) si esibirà una rappresentanza dei conservatori di Cagliari, Adria e Pescara. A Monte Arcosu, in particolare l’iniziativa “Musica in Natura” per difendere le Foreste, sarà in ricordo di Alberto Vicentini, attivista del WWF Sardegna, con il concerto del Conservatorio di Cagliari Pierluigi Palestrina. A Ripa Bianca di Jesi (AN) Concerto di improvvisazione pianistica “Idee che diventano note”. Musica anche a Milano: tra gli appuntamenti che anticipano la Giornata oasi, sabato 23 alle 18.30 si terrà in sede WWF, nei giardini di via Tommaso da Cazzaniga (corso Garibaldi), un concerto di Piano City Milano, con il pianista Carlo Cialdo Capelli con ‘Piano per natura’.

EFFETTO OASI: 100 STORIE DI NATURA SALVATA

Le Oasi sono veri presidi di legalità e natura, dove habitat e specie sono al sicuro. Se non ci fossero state le Oasi, avremmo perso pezzi straordinari del nostro patrimonio naturale che oggi sono bene comune di tutti gli italiani.
Gli antichi boschi costieri di Macchiagrande e Foce dell’Arrone, ritagliati nel cemento del litorale romano, sono al sicuro. Gli Stagni di Focognano, a due passi da Firenze, hanno vinto gli attacchi urbanistici e il degrado della Piana Fiorentina. Al posto delle falesie gessose di Torre Salsa, in Sicilia, ci sarebbe un centro di villeggiatura vista mare. Al posto dei candidi cumuli di sale e rosei fenicotteri delle Saline di Trapani, un’area industriale. Al posto del Lago di Burano, paradiso dei birdwatcher all’Argentario, o della prima valle da pesca protetta a Valle Averto, nella Laguna Veneta, ci sarebbero ancora riserve di caccia.
Specie simbolo come il cervo sardo, la lontra, il camoscio appenninico, il pelobate fosco o la gallina prataiola, grazie anche alle Oasi, si sono salvate dall’estinzione, mentre farfalle, anfibi, rettili e centinaia di uccelli acquatici o migratori ci vivono al sicuro, così come tante specie di piante, anche rare e perfino endemiche.
Le oasi sono praticamente in tutte le regioni, come un vero e proprio parco nazionale diffuso, dalle Alpi alla Sicilia, dove si fa conservazione, educazione ambientale, ricerca scientifica e agricoltura biologica. Nei Centri di Recupero vengono curati migliaia di animali ogni anno, che spesso tornano liberi.
Dalle Oasi sono nati parchi nazionali, come quello della Majella o regionali, come i Monti Picentini. Altre sono polmoni verdi per le città, come Vanzago a Milano o Cratere degli Astroni in piena Napoli.
Molte, come Monte Arcosu, Bosco Rocconi, Bosco Foce dell’Arrone, sono nate grazie a campagne di raccolta fondi popolari.
Ogni anno circa 200.000 persone, di cui due terzi sono giovani e scolaresche, le frequentano.
Ma le minacce continuano e serve un’azione quotidiana per combatterle: incendi, tagli abusivi e bracconaggio sono sempre dietro l’angolo; i cambiamenti climatici stanno colpendo boschi e ambienti umidi; nuove infrastrutture minacciano i confini di molte aree .

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