Già qualche anno fa, la guida Flaviana ci aveva segnato di aver visto fugacemente uno strano serpentello nei pressi delle voliere. Dalle descrizioni avevamo ipotizzato che potesse trattarsi della luscengola. Non disponendo però di ulteriori prove certe e senza ulteriori avvistamenti avevamo abbandonatio l’idea che potesse abitare nel nostro bosco.
Ma l’Oasi non finisce mai di sorprenderci, ed ecco che è ricomparsa nei pressi del centro visite! Questa volta è stata Rosy, responsabile del CEA (Centro di Educazione Ambientale), che non solo l’ha vista ma è riuscita anche a catturarla con un retino: il tempo di poggiarla su un tavolo per poi fotografarla con il suo telefonino e liberarla.
La foto non è di grande qualità perché non si è voluto disturbare l’animale, che è scivolato via in pochi secondi, ma è preziosa perché documenta la presenza di questo simpatico e innocuo rettile, che vive protetto nell’Oasi. La scoperta della luscengola, assieme a quella della salamandrina dagli occhiali, avvenuta anch’essa nel corso del 2014, dimostra il ruolo importante che l’Oasi svolge per la conservazione della biodiversità nel tetrritorio della provincia di Caserta, senza ricevere il benché minimo contributo dalle istituzioni.
La luscengola è un piccolo rettile del sottordine dei sauri, dunque “parente” stretto delle lucertole, della famiglia degli scincidi: ad una prima impressione potrebbe essere scambiato per un serpente, ma al contrario dei serpenti dispone di arti, seppur molto molto piccoli, se non addirittura atrofizzati, della lunghezza di circa un cm. La luscengola può raggiungere i 40 centimetri di lunghezza, è vivipara ed è diffusa nell’ecoregione mediterranea: Italia e Nord-Africa, nelle zone erbose e umide.