Toscana
Detenzione di specie protette, esercizio di caccia con richiami vivi irregolari, posta alla beccaccia, esercizio di caccia senza lenti, distanza non regolare da strade pubbliche, detenzione di specie protette come fringuelli e peppole, esercizio di caccia con arma modificata, e ancora rete da uccellagione con fauna protetta, violazioni amministrative per mancato smantellamento di appostamenti fissi, e altre sanzioni minori. E’ un elenco lunghissimo quello delle violazioni riscontrate nelle ultime settimane dal Nucleo vigilanza ambientale WWF di Firenze, protagonista di un serrato controllo a tutela delle specie migratrici. Oltre 2.300,00 euro di sanzioni amministrative contestate. “I fatti con rilevanza penale sono stati comunicati alla Procura della Repubblica di Firenze – si legge nel comunicato del WWF Toscana – . La maggior parte degli accertamenti sull’area protetta del Padule di Fucecchio”.
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Una vasta operazione di vigilanza quella portata avanti dalle Guardie WWF del Nucleo provinciale di Napoli, che ha portato alla scoperta e alla denuncia alle forze dell’ordine di in gravissimo inquinamento da amianto “accatastato a terra ed esposto ad agenti atmosferici” nella campagna del comune di Caivano. “La situazione è davvero drammatica perché purtroppo ad ogni angolo di stradine di campagna ci sono cumuli di rifiuti a volte anche pericolosi. Il tutto poi diventa ancora più pericoloso quando gli stessi rifiuti vengono inceneriti” si legge nel comunicato.
Lombardia
Infine, in provincia di Brescia, cacciatori “capannisti” e vaganti sono stati sorpresi a utilizzare i richiami acustici (vietati dalla legge), i cosiddetti “fonofil” abilmente occultati tra rami e cespugli. Appostamenti e inseguimenti da parte delle Guardie WWF hanno portato a sanzioni e sequestri, anche di armi.
Proprio in questi giorni il WWF sta chiedendo in Parlamento di inasprire le sanzioni per i reati contro la fauna protetta con una proposta innovativa di modifica del Codice Penale che introduca la categoria giuridica di “fauna selvatica protetta” da tutelare con specifiche figure delittuose, anziché di mere contravvenzioni oggi in vigore. In Italia i reati contro la fauna selvatica protetta rappresentano il 22% del totale del reati ambientali. La proposta legislativa del WWF, già sottoscritta da oltre 55mila cittadini, è uno dei passaggi della campagna WWF Stop ai crimini di natura.
Per sostenere la campagna è attivo anche il numero verde 800.99.00.99.