In occasione del vertice Asia – Europa ASEM che si chiude oggi a Milano alla presenza di oltre 50 capi di stato, il WWF Italia ricorda che “Il traffico di wildlife terminerà solo con l’estinzione di elefanti, rinoceronti e tigri o con la fine di dell’assurda e criminale domanda di animali in via d’estinzione proveniente dai mercati asiatici” temi su cui l’associazione ha appena lanciato la campagna STOP AI CRIMINI DI NATURA
Secondo le principali istituzioni internazionali fra cui le Nazioni Unite il commercio illegale di wildlife mette a rischio gli equilibri democratici dei paesi, fomenta conflitti, terrorismo e apre la strada alla trasmissione di agenti patogeni anche molto pericolosi. “Il crimine transnazionale è stato uno dei temi dibattuti durante i lavori del vertice: ci auguriamo che i lavori abbiano preso in seria considerazione i crimini di natura che utilizzano gli stessi metodi , gli stessi network , le stesse alleanze del commercio di droga, armi ed esseri umani e che hanno un effetto ugualmente devastante sull’accesso democratico delle comunità locali alle risorse comuni e sul benessere delle comunità locali”.
Un appello particolare va al Thailandia che nel 2013 si era impegnata a bandire il commercio di avorio sul proprio territorio. “Ci auguriamo che questo paese che gioca un ruolo cruciale nel commercio illegale di avorio e che quindi ha nelle proprie mani il destino delle popolazioni degli elefanti continui nella strada che ha da poco intrapreso promuovendo una legge più efficace. Ad oggi purtroppo la legge contro il commercio illegale di avorio è in Thailandia meno forte e prevede sanzioni più deboli che in altri paesi asiatici.
La comunità civile in Europa, in Asia e in tutto il Pianeta si aspetta che la Thailandia faccia onore ai propri impegni, bandisca il commercio di avorio e diventi a tutti gli effetti paese leader nella lotta contro il commercio di wildlife” dice WWF Italia.
Il continente asiatico non è soltanto un bacino cruciale per la conservazione di una biodiversità unica e irripetibile come le popolazioni di tigre, di tre specie di rinoceronti, di oranghi, con le foreste tropicali, le barriere coralline, gli altopiani steppici e imponenti bacini idrografici. E’ anche il continente che, trainato dalla crescita demografica e dalla crescita dei consumi gioca il ruolo più importante sul futuro dei sistemi naturali nel pianeta .
Alla metà del 2014 con una popolazione mondiale di 7 miliardi e 238 milioni, l’Asia presenta una popolazione complessiva di 4 miliardi e 354 milioni. Tra gli 8 paesi con le popolazioni più numerose al mondo, ben cinque sono asiatici, con le prime postazioni coperte dalla Cina con 1 miliardo e 364 milioni e dall’India con 1 miliardo e 296 milioni e poi al 4° posto l’Indonesia con 251 milioni, al 6° il Pakistan con 194 milioni e all’8° il Bangladesh con 158 milioni (intervallati ad essi vi sono gli USA al 3° posto con 318 milioni, il Brasile al 5° con 203 e la Nigeria al 7° con 177). Secondo i dati del recentissimo Living Planet Report 2014 del WWF lanciato in tutto il mondo lo scorso 30 settembre, la Cina si colloca al 76° posto come impronta ecologica pro capite ma, considerando la sua popolazione nazionale presenta la più alta impronta ecologica sul pianeta, seguita dagli Stati Uniti e dall’India. I paesi asiatici – con Cina, Vietnam e Thailandia in testa – sono anche i principali responsabili di uno dei maggiori business illegali che sta portando all’estinzione specie di valore inestimabile, il quarto dopo droga, armi ed esseri umani: il commercio di avorio, di corno di rinoceronte di parti di tigre è alimentato da una richiesta in crescita esponenziale proveniente dai paesi asiatici, ricorda che dal 2007 ad oggi stiamo assistendo ad un aumento del 7000% del bracconaggio sui rinoceronti, mentre di elefanti uccisi sono passati da poche centinaia agli attuali 25.000 l’anno. L’avorio viene venduto nei mercati di Bangkok o Beijing alla cifra di 3000 dollari al chilo mentre il corno di rinoceronte ha raggiunto i 60.000 dollari al chilo.
Il WWF si augura che l’ASEM che quest’anno era dedicata alla definizione di “ una nuova alleanza strategica per creare una crescita sostenibile e vantaggiosa “si concluda con un effettivo e concreto impegno dei paesi responsabili di questi crimini a rafforzare la lotta al bracconaggio e al commercio illegale.